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Castello Banfi il Borgo

News

  • 15 Luglio 2023

    Cosa fare 3 giorni in Toscana | Castello Banfi Wine Resort

    Vuoi organizzare un weekend lungo nella Toscana più autentica tra cultura, borghi e natura? Scopri i nostri consigli per un tour mozzafiato di 3 giorni in Toscana.

    Tour di 3 giorni in Toscana completo e indimenticabile

    La Toscana è una terra ricca di bellezza e fascino e non basterebbe una vita intera per esplorare ogni suo borgo, per scoprire tutti gli scorci paesaggistici e per innamorarsi delle sue tradizioni. Le vestigia del suo antico passato, la profondità della sua cultura e la grande varietà del suo paesaggio offrono a coloro che si chiedono dove andare qualche giorno in Toscana l’opportunità di creare una moltitudine di itinerari tematici: quello dedicato al relax, in resort immersi nella natura incontaminata, quello dedicato al mondo del vino, con degustazioni e visite alle cantine, quello storico-artistico, tra borghi da fiaba e musei, o quello marittimo in treno lungo la bellissima Costa degli Etruschi. Ecco perché quando ci si chiede dove trascorrere 3 giorni di vacanza in Toscana può essere difficile individuare da subito le mete giuste. Per aiutarvi nell’organizzazione di un perfetto weekend lungo in questa terra meravigliosa, abbiamo preparato alcuni consigli.

    Dove passare il weekend in Toscana all’insegna del relax

    Il primo passo per decidere dove trascorrere 3 giorni di vacanza in Toscana è scegliere una località in cui pernottare che vi consenta di raggiungere facilmente le vostre destinazioni, ma che sia anche accogliente e ospitale, non solo quindi un luogo dove passare la notte, ma un’oasi di pace alla quale ritornare con piacere dopo una giornata di esplorazioni e avventura. Il Castello Banfi Wine Resort è la meta ideale dove passare un weekend in Toscana all’insegna del relax e dell’avventura: la struttura è dotata di ogni comfort per una vacanza che vi permetterà di staccare la spina per qualche giorno e ricaricarvi con un massaggio rilassante o con un passeggiata tra i vigneti lussureggianti. Inoltre, se siete 3 giorni in Toscana e vi chiedete dove andare, nei dintorni del Castello Banfi Wine Resort ci sono moltissime attività che vi terranno piacevolmente occupati, come il trekking in Val d’Orcia, le passeggiate a cavallo o in mountain bike.

    Infine, come detto in precedenza, questo incantevole resort può fungere da punto di partenza per il vostro tour di 3 giorni in Toscana, essendo circondato da luoghi di interesse storico, paesaggistico ed enogastronomico.

    Tre giorni in Toscana: l’itinerario dei vini

    Il tour della Toscana di 3 giorni in macchina più apprezzato in ogni stagione ha come destinazione la città del vino, Montalcino, patria del celebre Rosso e dell’ apprezzatissimo Brunello dall’affascinante complessità olfattiva.  Qui, immersi in un panorama lussureggiante fatto di dolci colline e distese di vigneti pregiati, si potranno scoprire i segreti delle più rinomate produzioni vinicole visitando le cantine della zona e partecipando alle esperienze di degustazione. Non dimenticate di inserire in questo tour della Toscana di 3 giorni in macchina anche una visita ai musei legati alla storia e alla produzione del vino, come il Museo del Vino di Greve e il Museo della Bottiglia e del Vetro a Poggio alle Mura, situato in un autentico castello medievale.

    Itinerario borghi in Toscana

    Organizzare un itinerario dei borghi della Toscana non è facile, visto che sono tantissimi e tutti diversi. Se avete a disposizione solo un fine settimana e volete sapere cosa visitare in Toscana in 2 giorni per riuscire a cogliere la vera essenza di questa regione costellata da borghi da fiaba e cittadine arroccate sulle colline, vi consigliamo di visitare la Val d’Orcia. In quest’area patrimonio dell’UNESCO sorgono una miriade di piccoli borghi in cui respirare un’atmosfera d’altri tempi. Pienza, l’Abbazia di Sant’Antimo, l’antica torre di Sant’Angelo in Colle, Camigliano, Sasso d’Ombrone, e le mura di Castiglione d’Orcia sono solo alcune delle bellezze di questi borghi da visitare soggiornando presso il Castello Banfi Wine Resort.

    Tour Toscana 3 giorni in treno

    Sebbene molti dei borghi e delle località sopra menzionate siano raggiungibili solo con l’auto, non è detto che le bellezze della Toscana siano precluse a chi preferisce viaggiare con i mezzi pubblici. Ecco, dunque, alcuni tour della Toscana di 3 giorni in treno.

    Etruschi Line

    Etruschi Line è una delle iniziative più interessanti per chi vuole organizzare un tour della Toscana di 3 giorni in treno. Promossa da Trenitalia e dal Comitato Promotore Costa Etrusca, l’iniziativa permette di raggiungere con il treno regionale le bellissime spiagge, i borghi e i siti archeologici della Costa degli Etruschi, oltre a offrire sconti e promozioni presso strutture balneari e alberghiere. Marina di Cecina, Follonica, Grosseto e San Vincenzo sono solo alcune delle tappe da poter visitare comodamente in treno, per una full immersion di 3 giorni in uno dei litorali più affascinanti dal punto di vista archeologico e paesaggistico.

    La linea Siena-Chiusi Chianciano Terme

    Anche la linea Siena-Chiusi Chianciano Terme offre un’ottima opportunità per un tour della Toscana di 3 giorni in treno. Il primo giorno può essere interamente dedicato alla visita dell’ affascinate città di Siena, mentre il secondo giorno, seguendo le tappe delle stazioni ferroviarie, si potranno visitare gli incantevoli borghi che costellano questa zona della Toscana, come Asciano e Rapolano Terme, addentrandosi sempre più nelle terre del vino, fino ad arrivare a Montepulciano, dove poter pernottare. Il terzo giorno, dopo una visita alle cantine della zona, si riprende il treno fino a Chianciano Terme, dove potersi rilassare con un percorso benessere tra le acque termali.

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  • 12 Luglio 2023

    Tour enogastronomico in Toscana | Castello Banfi Wine Resort

    Consigli pratici e suggerimenti utili per partire per un tour enogastronomico nel cuore della Toscana e scoprire i sapori e i profumi tradizionali del territorio.

    Tour enogastronomico in Toscana: 8 spunti e suggerimenti utili

    Un tour enogastronomico in Toscana è un viaggio suggestivo ed emozionate, che invita gli amanti della buona tavola e del buon vino a immergersi in un’esperienza totalizzante e multisensoriale, alla scoperta delle eccellenze culinarie e vinicole della regione. La Toscana, infatti, con la sua affascinante ricchezza culturale e paesaggistica, si erge come una delle mete più ambite per questo genere di attività, attirando con la sua rinomata tradizione culinaria viaggiatori da ogni parte del mondo.

    I turisti che intraprendono un tour enogastronomico in Toscana di 2 giorni o più vengono avvolti da una sinfonia di sapori, aromi e panorami, guidati da esperti sommelier, chef e guide locali che con passione svelano i tesori nascosti del territorio. Ma qual è l’itinerario enogastronomico in Toscana più interessante di tutti? Quali sono le attività connesse a questa nuova forma di turismo? Ecco alcuni consigli per un weekend enogastronomico in Toscana davvero indimenticabile.

    Tour enogastronomico in Toscana: le strade dei vini

    Molto apprezzato è il tour enogastronomico nella regione del Chianti, lungo la strada panoramica Chiantigiana che collega Firenze e Siena e che si snoda attraverso la maestosa campagna toscana, tra floridi vigneti e borghi da fiaba come Castagnoli, Greve in Chianti e San Gimignano.

    Un altro tour enogastronomico in Toscana di 2 giorni da non perdere per chi ama il buon vino è quello che prevede una giornata a Montalcino e una giornata a Montepulciano. Questi due borghi medievali, che distano meno di un’ora di macchina l’uno dall’altro, sono autentici gioielli incastonati tra le lussureggianti colline, e offrono un viaggio indimenticabile alla scoperta dei sapori e delle tradizioni di una volta.

    A Montepulciano, famosa per il Vino Nobile, il tour enogastronomico in Toscana si arricchisce di ulteriori delizie. La città vanta splendidi palazzi rinascimentali e suggestivi vicoli, tra cui spicca Piazza Grande, teatro di eventi storici e culturali di grande risonanza. A Montalcino, cuore pulsante del celebre Brunello di Montalcino, i visitatori avranno l'opportunità di visitare le antiche cantine, come quelle di Banfi, di esplorare la Fortezza di Montalcino, maestoso baluardo del XIV secolo, che regala una vista panoramica spettacolare sul paesaggio circostante, o di degustare i migliori prodotti tipici locali in una bottega d’altri tempi, come l’Enoteca.

    Tour enogastronomico a Montalcino: partenza dal Castello Banfi Wine Resort

    Nei pressi di Montalcino sorge anche il prestigioso Castello Banfi Wine Resort, un’oasi di tranquillità e pace circondata da vigneti, e luogo ideale in cui soggiornare per un tour enogastronomico a Montalcino. Qui, oltre a vivere la magica esperienza di soggiornare in un autentico castello medievale, avrete l’occasione di scoprire le prelibatezze culinarie della Toscana, di esplorare antichi borghi e di rilassarvi lontano dal caos cittadino, grazie alla vicinanza del resort ai principali punti di interesse per un tour enogastronomico della Toscana e alle numerose attività ad esso connesse.

    Visita alle cantine

    La cantina, che apre le proprie porte ai cultori del vino, è la zona più intima di ogni azienda vinicola, il suo cuore pulsante dove, come nel caso delle Cantine Banfi, la varietà e l’eccellenza delle uve viene preservata ed esaltata grazie alla fusione di tecnologie di ultima generazione, sperimentazioni tecniche e sapere tradizionale.

    È possibile optare per una visita mattutina con pranzo o una visita pomeridiana con cena, costituita da un menu degustazione con diverse portate. Oppure, se preferite un tour privato, avrete la possibilità di visitare, oltre alla cantina, anche i vigneti e la prestigiosa Balsameria, dove si produce il rinomato Condimento Balsamico Etrusco; una degustazione guidata di tre delle migliori etichette e un pranzo con menu degustazione di 4 portate presso il ristorante La Taverna.

    Degustazione e Wine Bar

    Per gli intenditori, un tour enogastronomico della Toscana segue soprattutto la strada della degustazione dei vini. Offriamo diversi menù degustazione di vini tematici, che vi faranno innamorare dell’incredibile varietà del Sangiovese o che vi porteranno con l’olfatto e con il gusto in un viaggio tra i sapori autentici della Toscana e del Piemonte.

    Cena stellata

    Se siete alla ricerca di un luogo dove mangiare durante il vostro tour enogastronomico in Toscana per poter gustare le prelibatezze locali preparate ad arte secondo la tradizione, ma anche di un’esperienza all’insegna del lusso, della cortesia e dell’arte dell’ospitalità, vi consigliamo di prenotare una cena stellata al Ristorante La Sala dei Grappoli, presso l’incantevole Castello Banfi.

    Week end enogastronomico in Toscana: non solo cibo e vino

    Ma un percorso enogastronomico in Toscana non è legato esclusivamente al cibo e al vino, ma anche al relax, alla cultura e alla conoscenza del territorio. La tradizione culinaria infatti è profondamente legata alla storia dei borghi e delle città, e solo visitandoli è possibile comprendere la vera origine dei piatti più prelibati.

    Durante il vostro weekend enogastronomico in Toscana potete dedicare qualche ora al relax presso le terme di Bagno Vignoni, un borgo unico al mondo che ospita una vasca termale ad accesso libero al centro della piazza principale; esplorare il Monte Amiata con i suoi suggestivi itinerari di trekking; o visitare l’incantevole Abbazia di San Lorenzo al Lanzo, nota anche come Badia Ardenghesca, nel comune di Civitella Paganico.

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  • 03 Luglio 2023

    10 piatti tipici di Siena da provare | Castello Banfi Wine Resort

    Ecco quali sono i piatti tipici di Siena da provare assolutamente e quali vini abbinare per un'esperienza enogastronomica tradizionale toscana.

    I piatti tipici di Siena che devi assolutamente assaggiare

    A Siena, le tradizioni culinarie si intrecciano con la storia millenaria della città, regalando un’esperienza gastronomica davvero unica. I piatti tipici di Siena infatti rappresentano una preziosa testimonianza delle sue radici e della sua cultura e ogni boccone è un viaggio nel tempo, un assaggio di tradizione tramandata di generazione in generazione.

    Ecco alcuni dei piatti tipici di Siena da assaggiare assolutamente quando si visita la città.

    Prodotti tipici di Siena: antipasti secondo la tradizione

    I prodotti tipici di Siena sono legati alla ricchezza del suo territorio, alla fertilità del suolo e soprattutto alla cura degli allevatori che allevano bestiame di prima scelta e seguono passo dopo passo l’intera filiera alimentare, così da portare in tavolo solo prodotti genuini, molti dei quali godono di denominazione di origine protetta (DOP) o di indicazione geografica protetta (IGP). Formaggi, vini e salumi sono infatti veri e propri capolavori sensoriali che catturano l'anima autentica di Siena, offrendo una sinfonia gastronomica senza pari.

    Pecorino di Pienza

    Il pecorino di Pienza, un formaggio a pasta dura e crosta naturale, incanta con la sua complessità gustativa, derivante dall’utilizzo di latte pastorizzato di pecore allevate allo stato semibrado. Per apprezzarne appieno il gusto, un Brunello di Montalcino si fa complice ideale, grazie alla sua struttura elegante e ai sentori di frutta matura.

    Finocchiona

    La finocchiona è un salume tipico del territorio senese; con la sua carne di maiale delicatamente speziata e l'aroma avvolgente dato dalla presenza di semi di finocchio e vino rosso, è un vero piacere per i sensi, in grado di stuzzicare anche l’appetito del celebre Niccolò Machiavelli. Accompagnarla con un rosso toscano, ricco e corposo, esalta la sua sapiente fusione di sapori.

    Primi piatti tipici di Siena

    I primi piatti tipici di Siena rientrano appieno nella tradizione culinaria Toscana che si basa principalmente sulla preparazione artigianale della pasta fresca all’uovo, sia allungata come le pappardelle, sia ripiena, come ravioli e tortelli.

    Pici al ragù di cinghiale

    Se siete in visita in città e vi state chiedendo cosa mangiare a Siena, i pici al ragù di cinghiale sono una scelta che accontenta anche i palati più esigenti: l’armonia tra un tipo di pasta estremamente caratteristico e un condimento dal sapore forte e deciso sapranno creare una perfetta sinfonia di gusto.

    Gnudi

    Gli gnudi senesi sono un piatto della cucina tipica senese tra i più sfiziosi e originali, una rivisitazione dei classici tortellini o gnocchi ripieni. Il termine "gnudi" (che in italiano significa "nudi") si riferisce al fatto che questi bocconcini non hanno la classica sfoglia di pasta all'esterno, ma sono costituiti solo da un ripieno di spinaci, ricotta, uova, parmigiano, farina e spezie, amalgamati insieme a formare delle deliziose palline.

    Solitamente, gli gnudi vengono conditi con burro fuso e salvia o con una semplice salsa di pomodoro. Il risultato è un piatto delizioso, delicato e raffinato che esalta la genuinità degli ingredienti utilizzati e riflette l'essenza della tradizione culinaria senese.

    Secondi piatti tipici senesi

    Ma la cucina tipica di Siena esprime al meglio la sua unicità e il suo carattere distintivo nei secondi piatti, e nelle carni in particolare. Sebbene la carne sia infatti rinomata in tutta la Toscana, è in questa città che la tradizione ha elaborato le ricette più intriganti.

    Costine di cinta senese

    Tra i secondi piatti tipici senesi spiccano le costine di cinta senese, una carne derivante da una razza suina antichissima originaria proprio della Toscana, unica al mondo, al punto da aver ottenuto la denominazione di origine protetta. Avvolte da un sottile velo di sapori inebrianti, queste costine offrono un'esperienza gustativa senza pari. La carne, tenera e succulenta, si fonde con note di selvaggina e sentori di erbe aromatiche, deliziando i palati più esigenti.

    Trippa alla senese

    Anche la trippa alle senese è, come suggerisce il nome, uno dei piatti tipici di Siena più apprezzati dai turisti. Il segreto della sua bontà è racchiuso non solo nella scelta di ingredienti di qualità con cui condire la trippa (pomodori freschi o passata di pomodoro, cipolla, carote, sedano, aglio, prezzemolo e un mix di erbe aromatiche), ma soprattutto nella cottura lenta e paziente, che permette di amalgamare sapientemente i sapori, ottenendo una salsa ricca e densa.

    Scottiglia

    La scottiglia è un gustoso stufato di carne che rientra a pieno titolo tra i secondi piatti tipici di Siena e della Toscana in particolare, dato che la sua ricetta originaria affonda le radici nelle antiche tradizioni contadine della zona. La preparazione della scottiglia prevede l'utilizzo di diverse carni di animali da allevamento, come agnello, coniglio, pollo e manzo, ma anche carni di cacciagione, come cinghiale e lepre, quando disponibili. Le carni vengono stufate lentamente insieme a pomodori, cipolle, aglio, erbe aromatiche e vino rosso e spesso servite insieme alla polenta o al pane toscano abbrustolito.

    Dolci tipici di Siena

    Un pasto con prodotti tipici di Siena non può che terminare in dolcezza con ricciarelli, cantucci e panforte. Questi dolci tipici di Siena sono così buoni da essere esportati in tutta Italia, contribuendo a diffondere nella penisola l’arte culinaria di questa incantevole città.

    Ricciarelli

    I ricciarelli, deliziosi biscotti morbidi, a base di mandorle macinate, zucchero, albumi d'uovo e scorza di limone, incantano con il loro profumo inconfondibile.

    Cantucci

    I cantucci hanno fatto la storia della cucina toscana, grazie alla loro fragranza inebriante, esaltata dall’abbinamento con il caratteristico vinsanto o con  il Florus, moscadello di Montalcino Docg firmato Banfi, abbinamento da provare assolutamente se siete in visita alla città di Siena o se soggiornate presso l’Hotel il Borgo di Castello Banfi Wine Resort, struttura ricettiva a meno di un’ora di distanza da Siena.

    Panforte

    Il panforte è un dolce tipico natalizio, ma si trova nelle pasticcerie di Siena e dintorni in ogni periodo dell’anno. Preparato con mandorle, noci, canditi, spezie e miele, è una vera delizia per grandi e piccini e uno dei piatti tipici di Siena più amati di sempre.

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  • 09 Giugno 2023

    Estate in Toscana: 5 idee originali | Castello Banfi Wine Resort

    Estate in Toscana? Ecco 5 luoghi da visitare poco turistici ma meravigliosi. Scopri tutti i consigli di Castello Banfi Wine Resort.

    Estate in Toscana: 5 idee non turistiche

    L'estate in Toscana si rivela un'esperienza senza pari, una sinfonia di emozioni e delizie per tutti i sensi. Tra le colline ondeggianti e gli ulivi millenari, i paesaggi si dipingono di colori vividi e suggestivi, in una cornice incantevole che lascia senza fiato, e la ricchezza culturale di questa terra regala incontri con capolavori d'ogni epoca.

    Ma non sono solo Firenze, Pisa, Siena, Montalcino e le colline del Chianti a racchiudere tali capolavori: sono moltissimi le piccole cittadine e i borghi della Toscana ricchi di tesori nascosti, di bellezze paesaggistiche e artistiche, nonché di attività ricreative a contatto con la natura che renderanno la Toscana in estate il più bel ricordo delle vostre vacanze.

    In questa regione di rara bellezza, l'estate rappresenta una festa per gli occhi, un viaggio nell'Italia più autentica, dove si respira l'essenza di un territorio carico di storia, arte e tradizione. Ecco, dunque, cosa vedere in Toscana in estate e quali attività alternative fare per divertirsi e rilassarsi.

    Cosa fare in Toscana in estate

    L’estate in Toscana non è solo mare: sono molteplici le attrattive che questa regione offre ai turisti italiani e stranieri durante la bella stagione. Il trekking, ad esempio, si rivela un'esperienza unica e accattivante. Tra vigneti, colline, ulivi e borgate d’altri tempi, si respira aria pura e si sperimenta la fusione con la natura, lontano dal frastuono quotidiano. I sentieri tortuosi conducono a panorami da fiaba, e ogni passo risveglia un senso di avventura ed esplorazione. Per gli amanti del trekking e delle escursioni in bici o a cavallo, la Toscana in estate è la meta ideale.

    Ma l’estate in Toscana significa anche concerti, sagre, rievocazioni medievali e buon cibo: le iniziative enogastronomiche legate alle eccellenze del territorio sono parte integrante di un turismo ricercato, raffinato e non più così tanto di nicchia. Circondati dalla natura lussureggiante, da paesaggi ricchi di storia e riscaldati dall’ineguagliabile ospitalità toscana, gli enoturisti in Toscana in estate si godono tutte le magiche esperienze che questa regione può offrire.

    Estate in Toscana: dove andare

    Quando si passa l’estate in Toscana, dove andare e cosa vedere lontano dalle grandi città, sempre gremite di visitatori? Ecco quindi 5 mete non turistiche che sapranno regalarvi una vacanza indimenticabile.

    Montefioralle

    Montefioralle è un piccolo e romantico borgo nella zona del Chianti, che regala scorci paesaggistici mozzafiato. Passeggiare tra le viuzze strette, ammirare le antiche abitazioni ancora cariche di fiori colorati alle finestre, e godersi un buon gelato all’ombra del castello medievale è un modo alternativo per godersi l’estate in Toscana e capirne la vera essenza.

    Pitignano

    Suggestivo e caratteristico anche è il borgo di Pitignano, nel cuore della Maremma, una piccola cittadina arroccata su una collina di tufo che domina la campagna circostante, chiamata anche “La piccola Gerusalemme” per l’importanza della comunità ebraica lì presente fin dal XVI secolo e che di conseguenza ha influenzato l’urbanistica della città.

    A Pitigliano si possono ammirare la sinagoga e il ghetto ebraico, l’affascinante necropoli etrusche, il maestoso acquedotto mediceo, la bellissima Fontana delle Sette Cannelle e il bellissimo Palazzo Orsini, una fortezza che oggi ospita il Museo Archeologico e la Biblioteca.

    Bolgheri

    Il centro storico di Bolgheri è un vero e proprio paesaggio incantato, con il maestoso Castello dei Conti della Gherardesca, le botteghe artigianali, le piazze ricche di storia, e il Viale dei Cipressi, reso celebre dalla penna del poeta Giosuè Carducci. Quest’ultimo soggiornò diversi anni in questo borgo, sempre fonte d’ispirazione, e se vi chiedete cosa fare in Toscana in estate, un percorso di visita interamente dedicato al poeta è sicuramente un’esperienza da fare.

    Vinci

    Il borgo di Vinci, a una cinquantina di chilometri da Firenze, è famoso per aver dato i natali al geniale Leonardo ma, nonostante la fama, è ancora una meta turistica poco frequentata e di conseguenza tutta da scoprire per un’estate in Toscana alternativa e culturale. L’attrazione principale del borgo è il Museo Leonardiano, che ospita una delle esposizioni dedicate al sommo artista del Rinascimento, e che si trova all’interno di un edificio anch’esso ricco di fascino: il castello dei Conti Guidi, antichi signori del borgo, chiamato anche “castello della nave” per la sua forma caratteristica.

    Visitare la città sulle tracce di Leonardo è un’esperienza nuova e culturalmente appagante: sia la chiesa di Santa Croce che la Biblioteca, per non parlare della Piazza con la scultura di Mario Ceroli “L’uomo di Vinci” sono costellate dai segni della presenza di Leonardo nel borgo.

    Poggio alle Mura

    Poggio alle Mura è il luogo ideale per trascorrere un’estate in Toscana che non sia solo mare. Questo incantevole luogo nei pressi di Montalcino si struttura intorno al Castello Banfi Wine Resort, una fortezza medievale circondata da uliveti e vigneti, trasformata in un magnifico resort. Qui potrete vivere l’esperienza di dormire in un vero castello medievale senza rinunciare al lusso e al comfort dei giorni nostri: le bellissime suites dell’Hotel Il Borgo sono infatti un perfetto connubio tra tradizione e innovazione, mentre gli spazi comuni offrono l’opportunità di rilassarsi immersi in paesaggi e scorci mozzafiato. Qui si trova anche il Museo del Vetro, che ospita capolavori in vetro di tutte epoche, tra cui la celebre “Portatrice” di Picasso.

    L’estate in Toscana è dunque un viaggio alla scoperta delle bellezze paesaggistiche, storiche, artistiche culturali ed enogastronomiche di una regione meravigliosa e indimenticabile. Buona estate, ti aspettiamo!

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  • 07 Giugno 2023

    Piatti toscani estivi: 10 migliori | Castello Banfi Wine Resort

    Quali sono i piatti tipici toscani da gustare in estate? Scopri la gastronomia estiva tradizionale della Toscana sul blog di Castello Banfi.

    Piatti toscani estivi: quali provare in vacanza?

    In questa estate soleggiata, il desiderio di concedersi pasti freschi e salutari durante una vacanza in Toscana stuzzica il palato dei moltissimi turisti presenti, che però non vogliono rinunciare all’esperienza di gusto unica che può offrire la regione e che quindi sono alla ricerca dei piatti estivi toscani più tipici.

    La Toscana, infatti, terra di eccellenza culinaria, offre un ricco assortimento di ricette tipiche toscane estive che abbracciano la generosità delle delizie stagionali e i segreti di un’antica tradizione enogastronomica. A casa o al ristorante, i piatti tipici toscani estivi risplendono di colori e sapori, in un tripudio di gusto che coinvolge tutti i sensi.

    Il luogo ideale per poter gustare le ricette estive della Toscana è il ristorante La Taverna, che incarna la quintessenza della cucina regionale e della tradizione. Immerso in un paesaggio di colline verdeggianti e vitigni a perdita d’occhio, sotto le volte delle antiche cantine del Castello Banfi Wine Resort, La Taverna emerge come il tempio culinario ideale per assaporare piatti autentici e genuini, una vera ode alla Toscana estiva. Ma quali sono i piatti estivi toscani più famosi e apprezzati?

    Antipasti estivi toscani

    La farinata è uno degli antipasti estivi toscani più amati: questa pietanza a base di farina di ceci è l’ideale per una pausa pranzo leggera o come antipasto sfizioso. Dorata e croccante in superficie, racchiude un cuore tenero e gustoso. Si può gustare calda, da sola, oppure accompagnata con un tagliere di salumi e formaggi tipici della regione per un antipasto tradizionale, ma è perfetta anche da portare al mare o durante le gite fuori porta per visitare la bellissima campagna toscana, poiché mantiene inalterata la sua fragranza e il suo sapore sfizioso e genuino per diverso tempo.

    Come suggerisce il nome, le acciughe alla povera sono uno degli antipasti estivi toscani tipici della tradizione popolare, che nei secoli è riuscita a elaborare ricette tipiche toscane estive e con ingredienti genuini e ricchi di gusto. Le acciughe alla povera infatti, ricetta tipica livornese, sono un tripudio di sapori che soddisfa anche i palati più esigenti, oltre a essere molto semplice da preparare. Una volta pulire le acciughe, vanno fatte marinare per sei ore nell’aceto di vino bianco e successivamente condite con cipolle di tropea e cipolle classiche, disposte a strati come una sorta di lasagna e arricchite con peperoncino e olio extravergine d’oliva.

    I crostini con i fegatini sono una delle ricette tipiche toscane estive che non possono mai mancare: con il loro sapore intenso e la loro origine contadina racchiudono l’essenza stessa dell’enogastronomia toscana e sono adatti per essere assaporati in ogni stagione.

    Primi piatti toscani estivi

    Nella maggior parte delle ricette tipiche toscane estive e non, il pane raffermo o i crostini sono tra gli ingredienti più utilizzati, come avviene per la preparazione della famosa panzanella toscana. Questo piatto è spesso considerato la versione estiva della minestra di verdure o di un'insalata più consistente e affonda le radici nella tradizione toscana al punto che anche Boccaccio la menziona in una delle sue novelle. La freschezza dei pomodori maturi e dei cetrioli croccanti, il gusto intenso della cipolla rossa, il profumo del basilico fresco e dell’olio d’oliva, mescolati insieme ai crostini fragranti di pane toscano tostato creano un connubio che stuzzica il palato e i sensi nelle calde giornate estive.

    Un’altra pietanza estiva toscana gustosa e famosa in tutta la regione sono i pici all’aglione, conditi con l’aglione di Chiana Presidio Slow Food, olio extravergine d’oliva e pomodoro.

    Secondi piatti toscani estivi

    Che si tratti di secondi piatti toscani estivi di mare o di terra, la Toscana offre sempre ricette tradizionali gustose. Una di queste è il caciucco alla livornese, una zuppa a base di pesce servita con crostini. Un tempo simbolo della tradizione culinaria povera, perché realizzato con gli scarti del pesce, in tempi più recenti è stato rivisitato dai più grandi chef che utilizzano ingredienti di prima scelta come frutti di mare e crostacei pregiati: un’ottima pietanza estiva toscana di mare.

    E non si può non includere tra i piatti toscani estivi la fiorentina alla griglia, accompagnata da un contorno di pomodori freschi, per un pasto sostanzioso e ricco di gusto, ma facilissimo da preparare.

    Dolci estivi toscani

    La Toscana, regina indiscussa dell'arte culinaria, vanta una tradizione di pasticceria antica quanto le stesse città che hanno fatto la storia di questa regione. Tra i suoi dolci più pregiati, i cantucci e i ricciarelli sono senza dubbio i protagonisti della tradizione culinaria. Privi di creme e quindi di più facile conservazione in estate, stuzzicano i sensi e rapiscono il palato: come dolci toscani estivi sono pratici da portare con sé in spiaggia o da servire in tavola come dessert.

    Infine, tra i piatti estivi toscani ci sono anche alcune ricette fresche per preparare dolci e torte estive. Un esempio è il lattaiolo toscano. Questo impasto di latte, uova, zucchero e farina, prende forma in forno, rivelando il suo carattere dalla consistenza cremosa, da cui si sprigiona la fragranza fresca di cannella e limone. Si può gustare al cucchiaio o tagliato in quadrati e decorato con una generosa nevicata di zucchero a velo.

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  • 19 Maggio 2023

    Enoturismo in Toscana: norme e dati | Castello Banfi Wine Resort

    Toscana ed enoturismo: scopri tutti i segreti del binomio per eccellenza del turismo italiano sul blog di Castello Banfi Wine Resort.

    Enoturismo in Toscana: cosa sapere

    L'enoturismo, pregiato connubio di cultura e degustazione di vini, si configura come un'esperienza sensoriale di rara bellezza, da vivere in luoghi ricchi di fascino e attrattiva, non solo per la ricchezza dei loro suoli, ma anche per i tesori artistici, culturali e paesaggistici che racchiudono. L’enoturismo In Italia, e in Toscana in particolare, una regione patria di vitigni rinomati e tradizioni millenarie, trova una delle sue massime espressioni. L'enoturismo in Toscana offre infatti l'opportunità di immergersi nella cultura enologica, di degustare vini di gran pregio e di abbracciare l'autenticità di una tradizione millenaria, regalando un viaggio indimenticabile.

    Toscana ed enoturismo è un binomio simbolo dell’eccellenza italiana nel settore turistico dato che, secondo gli ultimi dati, sono circa 14 milioni i visitatori che ogni anno si recano tra le verdi colline e i rigogliosi vigneti di questa regione per visitare le storiche cantine, dove l'arte dei viticoltori si sposa con la bellezza dei paesaggi, e per concedersi qualche giorno di relax immersi nella natura presso gli incantevoli borghi e wine resort, come Castello Banfi Wine Resort presso Poggio alle Mura.

    Enoturismo in Toscana: i dati

    Ma approfondiamo brevemente i dati sull’enoturismo in Toscana. Secondo l’ultimo rapporto Coldiretti/Ixè, l’enoturismo in Italia è un fenomeno che coinvolge il 58% degli italiani: il buon cibo e il buon vino sono infatti alcune delle ragioni principali per cui una città viene scelta come meta turistica per il 56% degli intervistati. Nel caso della Toscana poi, dove il turismo enogastronomico si fonde con il turismo d’arte e quello naturalistico, i numeri sono ancora più positivi.

    L’enoturismo in Toscana è ormai un fenomeno così consolidato da essere tra i più attrattivi del panorama italiano. In fatto di turismo legato al vino questa regione si colloca inoltre al terzo posto, dopo Piemonte e Campania (secondo i dati Isnart per Enit), per la presenza nei pacchetti turistici “food and wine”. In base ai dati sull’enoturismo in Toscana del 2022, elaborati dall'Ufficio regionale di Statistica, i turisti sono stati oltre 13 i milioni e più di 42,7 milioni i pernottamenti, con un forte incremento rispetto al 2021.

    Il grande successo dell’enoturismo in Toscana si riscontra anche sui canali social: le visite alle pagine delle offerte relative al turismo del vino sono cresciute da marzo 2021 a febbraio 2022 del 136,29%.

    Inoltre, l’enoturismo in Toscana alimenta, oltre al settore turistico anche quello produttivo, con un notevole giro di affari. Secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore del Vino DOP IGP in Toscana vale 1004 milioni di euro (86,9% del totale di produzioni certificate del Paese). È quanto afferma Roberta Garibaldi, vicepresidente del Comitato Turismo dell’Ocs, una delle massime esperte di enoturismo in Toscana e in Italia.

    Regione Toscana e enoturismo: una storia antica

    Il primato della Toscana nel settore enoturistico è antico, anzi: si deve proprio a questa regione la nascita del turismo del vino in Italia, grazie alle iniziative Cantine Aperte e Calici sotto le stelle del 1993, oltre al Movimento Turismo del Vino.

    Ma le linee guida dell’enoturismo sono state formalizzate solo negli anni Duemila, con la nascita delle “strade del vino”, ossia percorsi tutelati che valorizzano luoghi e produzioni, e solo nel 2019 è stato emanato il cosiddetto Decreto Enoturismo, che regolamenta le visite in cantina, la fatturazione delle attività legate al turismo del vino, le competenze del personale e le linee guida in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica.

    Legge sull’enoturismo in Toscana

    Sebbene il decreto sia valido in tutta Italia, alcune regioni stanno ulteriormente perfezionando la legislazione in materia per poter maggiormente tutelare e valorizzare questa forma di turismo, e la Toscana è fra queste. La legge sull’enoturismo in Toscana ha infatti visto uno sviluppo proprio nella primavera dello scorso anno con la Legge regionale 24 maggio 2022, n. 15 (Disciplina dell’oleoturismo e dell’ospitalità agrituristica. Modifiche alla l.r. 30/2003).

    Essa regolamenta l’enoturismo in Toscana in materia di:

    • immobili destinati all’attività agrituristica;
    • organizzazione di eventi promozionali per prodotti aziendali tradizionali o di qualità;
    • attività di enoturismo e di oleoturismo e requisiti per il loro svolgimento;
    •  standard qualitativi minimi da rispettare.

    Di particolare interesse la nuova definizione di enoturismo che riportiamo integralmente: “Per enoturismo e oleoturismo si intendono tutte le attività di conoscenza rispettivamente del vino e dell'olio extra-vergine di oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite e dell'olivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni vinicole e oleicole aziendali anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito delle cantine e dei vigneti, dei frantoi e degli oliveti”.

    L'emanazione di una legge sull'enoturismo in Toscana riveste un'importanza fondamentale, fungendo da baluardo per la tutela dei produttori locali e il sostegno alla loro preziosa attività vinicola. Tale provvedimento garantisce una cornice normativa solida, capace di preservare tradizioni secolari e stimolare l'eccellenza nel settore. Parallelamente, tale legge diventa strumento di protezione per i visitatori, assicurando standard di sicurezza, qualità e autenticità nelle esperienze offerte. In tal modo, si coniuga la valorizzazione del patrimonio enologico con un'accoglienza consapevole e gratificante per tutti coloro che scelgono l'enoturismo in Toscana come forma di viaggio e scoperta.

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  • 19 Maggio 2023

    Stelle Michelin e Castello Banfi | Castello Banfi Wine Resort

    In Toscana sono diversi i ristoranti premiati con stelle Michelin. Tra questi vi è anche il ristorante La Sala dei Grappoli presso Castello Banfi Wine Resort.

    Stelle Michelin e Toscana: premiato il ristorante di Castello Banfi

    La fama della Toscana e il suo primato tra le mete turistiche più ambite tutto l’anno è dovuto anche all’ospitalità dei suoi abitanti, all’eccellenza nell’accoglienza delle strutture alberghiere e alla ricchezza di prelibatezze enogastronomiche. Qui, i prodotti locali vantano prestigiosi riconoscimenti come la DOP e la DOC, testimonianza della loro autenticità e qualità superlativa, mentre i vini della regione, rinomati e amati in tutto il mondo, sono considerati capolavori che esaltano l’essenza stessa del territorio. Ma l'arte culinaria toscana non si ferma alla qualità dei suoi ingredienti: si riflette anche nell'impeccabile servizio e nella preparazione dei piatti tradizionali. E proprio a questo impegno costante verso l'eccellenza si deve la presenza di numerosi ristoranti con Stelle Michelin in Toscana nel 2023.

    Le Stelle Michelin, infatti, rappresentano il culmine della perfezione gastronomica e sono assegnate solo a poche eccellenze nel campo della ristorazione. La presenza di numerosi ristoranti stellati in Toscana è un segno tangibile della passione e della dedizione dei cuochi e degli chef della regione, che con creatività e maestria rielaborano i piatti della tradizione in autentiche opere d'arte culinarie.

    Un metodo per scegliere dove andare a mangiare in Toscana è dunque quello di seguire la guida Michelin e affidarsi all’esperienza dei massimi esperti del settore enogastronomico e alberghiero.

    Stelle Michelin: la storia

    La storia delle stelle Michelin e dell’omonima guida famosa in tutto il mondo affonda le sue radici in un lontano passato, nella Francia del XIX secolo, quando al mondo circolavano solo poche migliaia di automobili.

    Il nesso tra le auto e la più rinomata guida della ristorazione può all’apparenza sembrare un enigma, ma il mistero viene subito svelato scoprendo che gli ideatori della guida non sono altri che i fratelli André e Édouard Michelin, fondatori dell'omonima azienda di pneumatici. Il loro obiettivo era pubblicare una guida gratuita per i viaggiatori francesi, allo scopo di promuovere il turismo e quindi incentivare la domanda di automobili e, di conseguenza, di pneumatici.

    Con il passare degli anni, la Guida Michelin divenne sempre più popolare grazie alla sua accuratezza, oggettività e dettaglio e cominciò a diventare un punto di riferimento per tutti i viaggiatori che volevano regalarsi un’esperienza enogastronomica di un certo livello. Fu solo nel 1926 che i critici gastronomici iniziarono ad assegnare le famose "Stelle Michelin" per valutare i ristoranti recensiti. Inizialmente, erano solo due categorie:

    • "una stella" per i ristoranti eccellenti;
    • "due stelle" per quelli eccezionali.

    Con l'evolversi del mondo culinario, la storia delle Stelle Michelin vide l'introduzione della terza stella nel 1931, riservata ai ristoranti straordinari che offrivano esperienze gastronomiche uniche e indimenticabili, come i ristoranti stellati Michelin in Toscana fanno tutt’oggi. Queste stelle divennero rapidamente sinonimo di eccellenza culinaria e attirarono l'attenzione di chef e proprietari di ristoranti in tutto il mondo.

    Negli anni successivi, la Guida Michelin si espanse a livello internazionale, arrivando anche in Italia e in Toscana e diventando il più alto riconoscimento nel campo della ristorazione. Oggi, le stelle Michelin rappresentano l'obiettivo supremo per ogni chef ambizioso e il ristorante che può vantarne una o più è annoverato tra le eccellenze gastronomiche del mondo.

    L'assegnazione delle stelle avviene ancora oggi grazie a una selezionata squadra di ispettori anonimi che viaggiano in incognito, valutando con cura ogni aspetto dell'esperienza culinaria, dalla qualità del cibo alla maestria tecnica, dal servizio all'atmosfera.

    La Sala dei Grappoli

    Sono ben 35 i ristoranti con una stella Michelin in Toscana nel 2023: ricca di storia, arte e cultura, questa regione è anche un paradiso gastronomico e, come detto in precedenza, la presenza di così tanti ristoranti insigniti della Stella Michelin in Toscana è la testimonianza più autentica della sua straordinaria varietà ed eccellenza culinaria. Culla di tradizioni gastronomiche centenarie e di prodotti locali pregiati e genuini, la Toscana è anche il luogo dove talentuosi chef stellati coniugano la tradizione con l'innovazione, trasformando ingredienti locali in creazioni culinarie di straordinaria bellezza.

    Questo è quello che avviene al Ristorante La Sala dei Grappoli presso Castello Banfi Wine Resort, insignito di una Stella Michelin. Qui Domenico Francone, rinomato chef di origini pugliesi, è stato in grado di realizzare un'interessante fusione tra i sapori della sua terra natale e la raffinata cucina toscana, in particolare quella maremmana. La sua creatività si esprime attraverso la ricerca delle materie prime e lo studio di nuove interpretazoni dei sapori tradizionali e non. Ma quello che rende La Sala dei Grappoli un’eccellenza tra i ristoranti Stellati Michelin della Toscana è anche la sua incantevole e unica location, lo storico Castello Banfi, una fortezza medievale che si erge solennemente tra le soleggiate colline della campagna toscana. La sala interna, da cui il ristorante prende il nome, è superbamente affrescata con voluttuosi grappoli dorati e la terrazza, all'ombra delle mura del castello medievale, offre una vista impareggiabile sui vigneti della tenuta Banfi.

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  • 12 Maggio 2023

    Abbazia Sant'Antimo: orari e percorso | Castello Banfi Wine Resort

    Come visitare l'Abbazia di Sant'Antimo? Con Castello Banfi trovi tutte le informazioni su prezzi e come arrivare, oltre alle foto del monumento.

    Abbazia Sant'Antimo: info utili e come arrivarci

    Situata nel cuore della Toscana, circondata da dolci colline e vigneti che si estendono a perdita d'occhio, l'Abbazia di Sant'Antimo, un gioiello architettonico incastonato nella tranquilla campagna di Montalcino, sorge a pochi chilometri dal Castello Banfi Wine Resort. Questa antica abbazia benedettina, risalente al XII secolo, è un esempio sublime di eleganza e spiritualità, una testimonianza vivente di un passato glorioso che attira ancora oggi numerosi turisti, fedeli e non.

    L'Abbazia di S. Antimo, infatti, è molto più di una semplice attrazione turistica: è un santuario di pace e riflessione, un luogo dove la storia si fonde con la spiritualità. Ogni pietra, ogni affresco, ogni scultura ha una storia da raccontare e un messaggio da trasmettere. Ecco perché dell’Abbazia di Sant’Antimo foto e immagini non bastano a trasmettere l’atmosfera che vi si respira, ma possono stimolare la curiosità dei turisti che visitano questa zona della Toscana.

    Le origini dell’Abbazia di S. Antimo a Montalcino risalgono a Carlo Magno, che fece costruire nel 781, secondo la tradizione, una cappella a pianta rettangolare con abside chiamata Cappella Carolingia e che oggi è adibita a sagrestia.

    Abbazia di Sant’Antimo: l’esterno

    Il viaggiatore che dal vicinissimo Castello Banfi Wine Resort si approccia all’abbazia, viene subito colpito dalla sua mole e dell’altezza del campanile, che si erge maestosamente tra le colline; nell’avvicinarsi, lo accoglie una facciata romantica che rivela una bellezza austera e antica: le linee pure e sobrie, gli archi eleganti e le finestre adornate con dettagli intricati evocano una sensazione di grazia e armonia.

    Abbazia di Sant’Antimo: l’interno

    Una volta all'interno, dopo aver attraversato il portale con architrave scolpito, si viene accolti da un'atmosfera di calma e contemplazione. La luce naturale filtra attraverso le vetrate, decorando il pavimento di pietra con sfumature di luce e ombre e regalando alcune delle più belle immagini dell’Abbazia di Sant’Antimo a Montalcino.

    Il presbiterio, dominato dall'altare maggiore, è un capolavoro di arte e devozione, su cui spicca un crocifisso medievale, mentre la cripta ospita il sepolcro di Sant’Antimo con le sue reliquie.

    Il complesso dell’Abbazia Sant'Antimo

    Accanto all’abbazia si trova il Chiostro, un incantevole angolo di paradiso dove un tempo si affacciavano tutti gli edifici afferenti all’abbazia, con un cortile quadrangolare porticato presso cui passeggiare all’ombra godendosi la pace e il silenzio del luogo, e l’Ospitalia, la foresteria che ospita ancora oggi piccoli gruppi dediti alla preghiera e al ritiro spirituale.

    Più vivace e brulicante di vita è invece la Farmacia monastica, che sorge nell’antica Sala del Tesoro, e offre la possibilità di toccare con mano i risultati della regola benedettina “Ora et labora”. Nella Farmacia, infatti, vengono venduti numerosi prodotti per la cura del corpo a base di erbe officinali coltivate nei pressi dell’Abbazia, frutto dell’antica sapienza dei monaci, e prodotti del lavoro della terra, come miele, tisane, caramelle e confetture di frutta. Rinomati in tutto il territorio sono anche le birre artigianali dell’Abbazia di Sant’Antimo preparate con una ricetta segreta, e l’amaro di Sant’Antimo, a base di Erba Carlina, utilizzata per lenire le sofferenze dei soldati di Carlo Magno in visita all’Abbazia.

    Del complesso benedettino fa parte anche l’Oliveta, una ricca e lussureggiante area del monastero dedicata alla coltivazione degli ulivi, dai quali si produce un olio extra vergine d’oliva di altissima qualità, l’Apiario per la produzione di miele artigianale e il Giardino di Santa Ildegarda in cui è possibile ammirare le piante officinali utilizzate per curare i malati.

    Abbazia di Sant’Antimo: gli orari

    L’Abbazia di Sant’Antimo a Montalcino rispetta i seguenti orari di apertura al pubblico:

    • 1 novembre – 31 marzo: tutti i giorni dalle ore 10.30 – 17.00
    • 1 aprile – 30 settembre: tutti i giorni ore 10.00 – 18.30
    • 1 ottobre – 31 ottobre: tutti i giorni ore 10.00 – 18.00

    Si ricorda che la domenica e nei giorni festivi viene celebrata alle ore 10.00 la Santa Messa, e l’ingresso è consentito soltanto al termine della funzione.

    Dove dormire se si vuole visitare l’Abbazia di Sant’Antimo a Montalcino

    Per poter visitare in tranquillità l’Abbazia di Sant’Antimo, pernottare al Castello Banfi Wine Resort è la scelta migliore. La struttura, anch’essa immerse in un’oasi di pace tra le verdi colline coltivate a vitigni e uliveti, offre un ottimo punto di partenza per raggiungere l’abbazia in mattinata, dopo aver fatto un’abbondante colazione, dato che dista soltanto pochi chilometri da questa rinomata meta turistica. Anche la strada che separa il resort dall’abbazia, facilmente percorribile, senza tornanti pericolosi né traffico intenso, rappresenta a suo modo un’attrazione, un incantevole percorso che conduce ad una meta ancora più incantevole.

    Abbazia Sant'Antimo: come arrivare

    Partendo dal Castello Banfi Wine Resort è possibile raggiungere l’Abbazia di S. Antimo attraverso due strade:

    • una volta usciti dal resort, vi basterà raggiungere Poggio alle Mura e prendere la Strada Provinciale “La Maremma”/SP117 e subito dopo la SP114 per circa 14 km che si snodano attraverso la bellissima campagna toscana, tra immense distese di filari lussureggianti e casette coloniche d’altri tempi, oppure all’ombra della rigogliosa vegetazione spontanea. In meno di mezz’ora raggiungere l’Abbazia di Sant’Antimo da sud e il suo pratico parcheggio;
    • in alternativa, potete arrivare all’Abbazia Sant'Antimo da nord, passando per Montalcino. Dopo aver lasciato Castello Banfi Wine Resort,prendete la Strada Provinciale “La Maremma”/SP117, questa volta in direzione Montalcino. Una volta arrivati al borgo, prendete la Strada Provinciale della Badia di Sant’Antimo, che vi porterà dopo circa 10 km alla vostra destinazione.

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  • 17 Aprile 2023

    Termini per la degustazione del vino | Castello Banfi Wine Resort

    Dalla limpidezza alla fluidità, ecco una lista della terminologia adatta per descrivere le caratteristiche del vino durante una degustazione.

     

    La terminologia completa per la degustazione del vino

    Sono sempre di più gli italiani che scelgono di provare un’esperienza di degustazione di vini offerta dalle più prestigiose enoteche o un menu di degustazione che abbini piatti gourmet e vini selezionati presso ristoranti di alta classe come il Ristorante La Sala dei Grappoli nei pressi di Montalcino. Ecco perché, per poter vivere al meglio l’esperienza, è anche utile dotarsi di una terminologia per la degustazione del vino completa e accurata, che permetta di cogliere appieno l’armonia degli accostamenti e le mille sfumature nascoste in un calice di vino.

    Scheda degustazione vini: cos’è e perché è importante

    Conoscere quali termini usare è importante anche se si vuole compilare – o leggere – la scheda di degustazione dei vini, un prezioso alleato che permette di organizzare le sensazioni provate durante l’esperienza di degustazione.

    Il modello più diffuso è la scheda di degustazione vino AIS (Associazione Italiana Sommelier), ma anche quella FISAR (Federazione Italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori): entrambe si basano sull’analisi dei tre aspetti fondamentali dell’analisi sensoriale effettuata durante la degustazione:

    • esame visivo
    • esame olfattivo 
    • esame gustativo

    Ecco quindi una breve lista con la terminologia di degustazione del vino utile per compilare una scheda di degustazione vino e per poter apprezzare il vero valore di una bottiglia pregiata, cogliendo tutte le sfumature e le particolarità che essa racchiude.

    Terminologia di degustazione del vino con esame visivo

    Descrivere le caratteristiche visive del vino è il primo passo nell’esperienza di degustazione. L’esperienza infatti comincia proprio con la vista, e un ruolo fondamentale è giocato dal colore, dalla limpidezza e dalla fluidità del vino.

    Colore

    Il colore del vino è il primo elemento da considerare durante l’esame visivo: distinguere le diverse sfumature di colore e i relativi riflessi richiede molta pratica, ma con il tempo si può imparare a distinguere un vino giallo paglierino da uno giallo dorato.

    Limpidezza

    La limpidezza di un vino dipende dalla presenza o meno di particelle in sospensione, come lieviti, sedimenti o altre sostanze che potrebbero rendere il vino torbido o opaco. Un vino limpido appare cristallino e brillante ed è indice di una maggiore qualità e cura nella produzione del vino, soprattutto quando si parla di spumanti.

    Fluidità

    Nella terminologia di degustazione del vino, la fluidità è una caratteristica che si misura attraverso il “gesto tecnico” di rotazione del calice e l’osservazione degli archetti che il vino lascia sui bordi: più ampi sono gli archetti, meno fluido sarà il vino.

    Terminologia di degustazione del vino con esame olfattivo

    Il secondo senso coinvolto nella degustazione è l’olfatto: il bouquet di profumi e aromi sprigionati dal vino è frutto non solo di un’accurata selezione delle uve, ma anche di un attento processo di affinamento in botti particolari, che arricchiscono l’odore naturale del vino.

    Intensità

    L’intensità del vino si coglie attraverso il primo impatto del vino con il senso dell’olfatto: si è soliti portare tutto il bicchiere al naso, inclinandolo leggermente, e fare respiri lenti e regolari.

    Descrizione

    La descrizione serve a definire la tipologia di profumi che caratterizzano un vino (floreale, fruttato, ecc.) e, più in profondità, per riconoscere le singole essenze che solleticano l’olfatto.

    Terminologia di degustazione del vino con esame gustativo

    L’esame gustativo è l’ultima parte del processo di degustazione: il significato dell’intera esperienza si concretizza quando le prime gocce di vino toccano la lingua e il palato, aprendo le porte a infinite sensazioni. 

    Effervescenza vino

    L’effervescenza del vino, distinguibile soltanto per i vini frizzanti e gli spumanti, consiste nel valutare la grandezza delle bollicine e la loro persistenza, ossia se restano o meno visibili nel calice dopo che il vino è stato versato. La presenza delle bollicine serve anche a chiarire se il vino può essere associato a determinati alimenti con funzione sgrassante, per cui è importante che questa caratteristica sia inserita nella scheda di degustazione del vino se lo si accompagna con dei cibi.

    Persistenza vino

    La persistenza del vino, all’interno dell’ampia terminologia per la degustazione dei vini, ricopre un ruolo di primo piano: indica quanto la prima sensazione gustativa prodotta dal vino persiste nel palato, anche quando si è deglutito.

    Corposità

    La corposità del vino si riferisce alla sensazione di pienezza, peso e consistenza che si avverte in bocca quando si degusta un vino. È una caratteristica che indica la presenza di sostanze solide, come tannini, zuccheri residui ed estratti, che contribuiscono alla struttura del vino.

    Acidità

    La quantità di acidi presenti nel vino ne determina la sua acidità, che può essere percepita attraverso una sensazione di pizzicore o di freschezza sulla lingua. Conferisce vitalità e struttura al vino, contribuendo a bilanciare il sapore dolce degli zuccheri residui e la percezione dei tannini nel caso dei vini rossi.

    Sapidità

    La sapidità è una caratteristica meno comune rispetto ad altri gusti nel vino, come l'acidità o la dolcezza, ma è ugualmente importante quando si parla di terminologia di degustazione dei vini. Essa dipende principalmente dalla presenza di sali minerali nel terreno, che i viticoltori selezionano accuratamente.

    Dolcezza

    La dolcezza del vino è determinata dalla presenza di zuccheri naturali residui, che non sono stati completamente convertiti in alcol durante la fermentazione. Nella terminologia della degustazione dei vini si utilizzano le parole come “brut”, “extra-dry”, "secco", "semisecco", "abboccato" o "dolce", per fornire un'indicazione approssimativa del livello di dolcezza percepito nei vini e negli spumanti.

    Gradazione alcolica

    La gradazione alcolica, indicata sulla scheda di degustazione del vino ma anche sull’etichetta, rappresenta la percentuale di alcol presente nel vino in rapporto al volume totale. È una misura che informa circa la concentrazione di alcol nel vino e viene espressa come un valore percentuale. La gradazione alcolica del vino può influenzare la percezione sensoriale e il corpo del vino: un vino con una gradazione alcolica più elevata può essere percepito come più corposo, caldo o intenso, mentre un vino con una gradazione alcolica più bassa può apparire più leggero o fresco.

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  • 10 Aprile 2023

    Cosa vedere vicino a Montalcino? | Castello Banfi Wine Resort

    Che cosa visitare nelle vicinanze di Montalcino? Scopri le attrazioni più e meno turistiche vicine a questa città toscana.

    Cosa vedere vicino a Montalcino: 10 cose da visitare

    Montalcino, incantevole borgo medievale incastonato tra le colline della Toscana, è famosa in tutto il mondo per i suoi vini d’eccellenza, come l’amatissimo Brunello di Montalcino; ma, oltre alla rinomata produzione vinicola, la città e i suoi dintorni offrono anche molte altre attrazioni e luoghi suggestivi da visitare. Ecco cosa vedere vicino a Montalcino.

    Centro storico di Montalcino e Fortezza

    Con la sua storia millenaria, Montalcino incanta i visitatori con il suo fascino senza tempo e offre un'esperienza di viaggio raffinata e appagante. Avvolto da mura medievali ben conservate, il borgo di Montalcino è ricco di strade acciottolate e antiche case in pietra, che evocano immagini di un'epoca passata. Camminare attraverso il centro storico è come immergersi in una dimensione fiabesca, dove le architetture medievali svelano le loro storie intrise di tradizione e nobiltà: chiedersi cosa c’è da vedere a Montalcino significa in realtà domandarsi se si è pronti a fare un meraviglioso viaggio nel passato.

    Uno degli elementi più iconici di Montalcino è la sua imponente Fortezza, che svetta maestosa sulla cima del borgo. Costruita nel XIV secolo, offre una vista panoramica mozzafiato sulla campagna circostante, permettendo agli occhi di perdersi tra le dolci colline toscane, i filari di viti e gli uliveti, creando un quadro di rara bellezza. Spesso è anche la sede di numerosi eventi culturali, tra cui il rinomato Jazz & Wine in Montalcino, un festival dedicato alla musica e al buon vino. Ma cosa c’è vicino a Montalcino?

    Borghi vicino a Montalcino

    I borghi vicino a Montalcino più belli da visitare sono Pienza, la “città ideale” rinnovata da Papa Pio II nel XV e diventata patrimonio dell’UNESCO per le sue bellezze architettoniche, tra cui Piazza Piccolomini e il Duomo; Bagno Vignoni, che sorge su una sorgente d’acqua naturale che affiora quasi come per magia nella grande vasca al centro della piazza; Castiglione d’Orcia, un piccolo paesino su cui svetta la Rocca di Tentennano, un’antica torre medievale oggi sede di mostre ed eventi culturali; e Buonconvento, con la sua magnifica Torre dell'Orologio e il Palazzo Podestarile, su cui è ancora possibile ammirare il 25 stemmi degli antichi podestà di questo borgo vicino a Montalcino.

    Museo della Bottiglia e del Vetro

    Il Museo della Bottiglia e del Vetro, intitolato a Giovanni F. Mariani, è situato all’interno dell’incantevole Castello Banfi Wine Resort, un castello trecentesco nel cuore del borgo di Poggio alle Mura, il che lo rende un museo nel museo. È infatti possibile ammirare i vecchi ambienti del castello, come la vecchia scuderia e il frantoio, dove si conserva ancora il macchinario originale del 1857, mentre si segue il percorso espositivo dedicato alla storia della produzione del vetro, dai bellissimi reperti romani in pasta vitrea del V e del IV secolo a.C. fino alla stupenda opera di Picasso, la Portatrice.

    Cosa fare e vedere in val d’Orcia

    Ma Montalcino è solo l'inizio di un viaggio indimenticabile nella Val d'Orcia, un paesaggio mozzafiato che si estende oltre i confini del borgo. Dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, la Val d'Orcia è un susseguirsi di colline modellate dall'agricoltura e punteggiate da incantevoli borghi medievali.

    Ogni scorcio rivela una bellezza intramontabile, un paesaggio dipinto con colori caldi e armoniosi che fanno da cornice a strade tortuose, campi di grano dorato, cipressi maestosi e vigneti ordinati. Se vi state chiedendo cosa fare e vedere in val d’Orcia, le possibilità sono moltissime, sia che si tratti di rilassarsi in un magnifico wine resort sia che si tratti di scoprire le bellezze naturalistiche con escursioni, trekking e passeggiate, molto spesso accompagnate da percorsi di degustazione presso le cantine del luogo.

    Relax a Castello Banfi Wine Resort

    Una vacanza in Val d’Orcia si trasforma così in un’esperienza immersiva e di relax alla scoperta del mondo del vino. Tra le cose da vedere vicino a Montalcino spicca infatti Castello Banfi Wine Resort, un borgo medievale da fiaba a pochi passi da Montalcino. Qui potrete vivere l’esperienza di soggiornare in un autentico castello medievale: le camere e le suites dell’Hotel Il Borgosono state realizzate ristrutturando una parte di edifici del castello, in un’armoniosa combinazione tra antico e moderno, tra tradizione e comfort.

    Potrete inoltre approfondire le vostre conoscenze enologiche attraverso tour guidati alle cantine Banfi o deliziosi pranzi presso il ristoranteLa Taverna.

    Visite alle cantine

    Una risposta esaustiva alla domanda cosa vedere a Montalcino non può fare a meno di includere dunque la visita alle cantine e alle enoteche nei dintorni. Questo viaggio alla scoperta del mondo del vino vi darà la possibilità di visitare vere cantine e osservare da vicino il processo produttivo del vino, ammirando come le tecnologie di ultima generazione camminino sempre di pari passo con le tradizioni secolari. In alcuni luoghi, come per esempio L’Enoteca, una caratteristica bottega toscana nel Castello Banfi Wine Resort, è possibile acquistare le bottiglie più pregiate e degustare i prodotti locali e le eccellenze enogastronomiche del territorio. 

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  • 03 Aprile 2023

    Cosa si mangia a Pasqua in Toscana? | Castello Banfi Wine Resort

    Agnello, salumi tipici e tradizioni: ecco come si celebra il periodo pasquale nella regione Toscana.

    Pasqua in Toscana: le tradizioni gastronomiche

    Trascorrere la Pasqua in Toscana è un'occasione straordinaria per immergersi in un viaggio gastronomico che celebra la ricca tradizione culinaria di questa incantevole regione. Il cibo diventa un'esperienza sensoriale che si svela attraverso sapori autentici, prelibatezze raffinate e paesaggi da fiaba. Piatti della tradizione preparati con ingredienti di prima scelta, coltivati con cura e amore, e castelli medievali arroccati sulle verdi colline coltivate a viti e ulivi si uniscono in una sinfonia di gusto e di emozione che racconta l'anima della Toscana.

    Ogni piatto servito sulla tavola pasquale porta con sé secoli di storia e un legame profondo con il territorio e i suoi prodotti genuini. Ma cosa si mangia a Pasqua in Toscana? Quali sono i cibi tradizionali di Pasqua che si possono gustare in questa regione?

    Antipasto con prodotti locali

    Per rispondere alla domanda cosa si mangia a Pasqua in Toscana è bene partire dal principio, ossia dagli antipasti, a base principalmente di salumi e formaggi. In Toscana, parlare però di salumi e formaggi è come aprire le porte ad un tripudio di sapori, una vera e propria festa dei sensi, data la grande varietà e soprattutto qualità di tali prodotti.

    I salumi e i formaggi toscani

    I salumi locali, quali il delicato prosciutto crudo, l'aromatica finocchiona e il gustoso salame toscano, sprigionano profumi e sapori avvincenti, mentre i formaggi di pecora e di mucca, tra cui spiccano il pregiato pecorino toscano, donano al palato una cremosità divina e un abbraccio di gusto ineguagliabile. Ogni morso trasmette un'estasi gustativa, un'armonia di sapori che stuzzica il palato e lo prepara a un pranzo pasquale ricco di gusto.

    I fegatini di pollo su pane toscano

    Anche i fegatini di pollo sono un classico intramontabile della cucina toscana, specialmente a Pasqua. Saltati in padella con aglio, cipolla, salvia e vino bianco e serviti caldi sui tradizionali crostini di pane toscano, hanno una consistenza morbida e un gusto intenso, una vera prelibatezza da gustare in famiglia in un giorno di festa.

    La torta pasqualina

    Infine, sulle tavole non manca mai la torta pasqualina, una torta salata a base di pasta sfoglia, ripiena di un gustoso impasto di spinaci, ricotta, uova sode e formaggio grattugiato. La preparazione tipica prevede la realizzazione di uno o più strati di ripieno all'interno della sfoglia, con gli strati di spinaci e ricotta intervallati da uova sode intere. Questo schema crea un piatto succulento e saporito, molto amato per la sua combinazione di sapori e consistenze.

    Primi piatti: pasta fatta in casa

    Una tradizione pasquale da rispettare in cucina, non solo in Toscana, ma in tutta Italia, è quella della pasta fatta in casa: che si tratti di pici, tortellini o lasagne, il primo piatto di questa domenica speciale deve essere preparato a mano.

    Dunque cosa si mangia a Pasqua in Toscana? Si preferiscono in generale i pici, una pasta dalla tradizione secolare simile a spaghetti molto spessi, conditi con un ragù denso e ricco di gusto, oppure i tortelli mugellani, grandi tortelli di pasta fresca fatta in casa e ripieni di patate aromatizzate.

    Secondo d’agnello

    Il protagonista indiscusso dei secondi piatti della tradizione pasquale toscana è l’agnello, cotto al forno o arrosto, accompagnato da erbe aromatiche e dal cosiddetto pane ramerino, un pane tradizionale toscano dalla crosta croccante e dorata e dalla mollica morbida e profumata.

    Ma quando ci si chiede cosa si mangia a Pasqua in Toscana, la risposta che mette tutti d’accordo è il buglione d’agnello, uno stufato di carne d’agnello marinato nel vino. Prepararlo secondo la tradizione richiede tempo e precisione, nonché un tegame di ferro in cui cuocere il tutto. La marinatura infatti deve durare almeno otto ore, per fare in modo che tutti gli aromi impregnino a dovere la carne. Da non dimenticare come accompagnamento, da servire direttamente nel piatto, i crostini di pane toscano leggermente scottati. La parola buglione significa in dialetto maremmano “insieme di cose”, proprio perché gli ingredienti vengono cotti e serviti tutti insieme.

    Pasqua in Toscana: i luoghi dove trovare i cibi tradizionali di Pasqua

    Conoscere quali sono i cibi tradizionali di Pasqua in Toscana è solo il primo passo per un’esperienza immersiva nelle tradizioni festive di questa magnifica regione: per comprenderne appieno la bellezza è indispensabile gustare questi tipici della tradizione in un ristorante tipico toscano. A questo proposito non c’è luogo migliore del ristorante La Taverna, un caratteristico ristorante toscano situato nelle vecchie cantine di Castello Banfi, nei presso di Montalcino, e arredato secondo la tradizione, con tavoli in legno pregiato che richiamano le botti di vino che un tempo riposavano in quelle stesse stanze, con le volte a vista e magnifici arazzi che ritraggono la lussureggiante campagna toscana. Un ambiente intimo e accogliente, perfetto per un pranzo di Pasqua in famiglia all’insegna dei piatti tipici della tradizione.

    Più raffinato ma di certo non meno accogliente è il Ristorante La Sala dei Grappoli, all’ombra dello storico Castello Banfi, in una sala dal soffitto con travi in legno a vista e con le pareti decorate con superbi grappoli dorati, dove poter vivere una vera esperienza enogastronomica di lusso.

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  • 19 Marzo 2023

    Resort in Val d'Orcia in Toscana | Castello Banfi Wine Resort

    Trekking, degustazioni, esperienze uniche: affidati a Castello Banfi Wine Resort per la tua permanenza in Val d'Orcia.

    Resort in Val d'Orcia: come scegliere quello giusto?

    La Val d’Orcia, patrimonio dell’UNESCO, è costellata da alberghi, hotel e resort, essendo questa una meta turistica molto gettonata in ogni periodo dell’anno. Per questo, quando si sceglie il resort in Val d’Orcia in cui soggiornare a contatto con la natura, bisogna valutare bene tutte le alternative, basando la propria scelta sulla distanza dalle attrazioni turistiche, i comfort, le attività e le esperienze che le diverse strutture hanno da offrire.

    Una vacanza in Val d’Orcia, in resort o in B&B, si rivela è una ricca esperienza: i visitatori possono dedicarsi a un ventaglio di attività molto ampio, cullati dalla bellezza dei panorami senza tempo.

    Castello Banfi Wine Resort in Val d’Orcia

    Quando si visita la Val d’Orcia, il resort dunque deve essere quello giusto, e Castello Banfi Wine Resort si rivela il luogo perfetto per la vostra vacanza in Toscana sia che vogliate concedervi qualche giorno di relax e benessere, sia che desiderate dedicarvi alle tante attività in programma.

    Quello che distingue il Castello Banfi Wine Resort dagli altri resort in Val d’Orcia in Toscana è il magistrale connubio tra ambienti d’altri tempi e comfort moderno, tra ospitalità calorosa e meticolosa attenzione ai dettagli. Questo incantevole wine resort in Val d’Orcia in Toscana è un'oasi di lusso che sorge in un autentico borgo medievale nel cuore della Val d’Orcia, e offre un rifugio raffinato ed esclusivo dove il relax diviene un'arte. Sia gli ambienti privati come camere e suites, sia gli ambienti comuni come la Sala Lettura, il Pergolato, la Sala Wellness e la Piscina sono concepiti per coccolare gli ospiti in ogni momento della loro giornata in perfetta armonia con la natura circostante.

    Attività presso il Resort in Val d’Orcia Castello Banfi Wine Resort

    Il Castello Banfi Wine Resort è la scelta ideale per chi cerca un nido di pace in cui assaporare ogni attimo, ma anche per chi vuole esplorare la Val d’Orcia e le sue bellezze. Per coloro che amano scoprire i segreti nascosti del territorio, il trekking si rivela un’attività emozionante, regalando l'incontro con una natura generosa e fiabesca, ma anche le visite guidate tra vigneti e uliveti diventano momenti di suggestivi che restano impressi nel cuore, sotto la sapiente e attenta organizzazione del nostro Staff.

    Trekking e Mountain Bike in Val d’Orcia

    Gli amanti del trekking troveranno nel nostro resort in Val d’Orcia in Toscana il luogo perfetto da cui partire per una o più giornate dedicate alla natura incontaminata e alla scoperta delle meraviglie che questa splendida terra ha da offrire. Il Castello Banfi Wine Resort dista infatti pochi chilometri dall’inizio del Sentiero Brunello, un percorso che da Montalcino attraversa i vigneti dalla cui uva nasce un vino così pregiato e famoso, e così profondamente legato al suo territorio. Percorrendo le colline soleggiate tra filari di viti e ulivi antichissimi, gli amanti del trekking potranno ammirare scorci mozzafiato e borghi da favola, o fermarsi lungo il tragitto per una degustazione di vini e prodotti tipici in una delle cantine locali. Il percorso è di circa 8 km (livello facile) e ha una durata di 2/3 ore.

    Per chi invece preferisce un’esplorazione più estesa in sella a una bici, il nostro resort in Val d’Orcia organizza tour in Mountain Bike (brand Bianchi) o in bike elettrica con partenza dal resort stesso. Il tour si snoda attraverso luoghi incantevoli per oltre 30 km, ricchi di interesse dal punto di vista faunistico e paesaggistico, che hanno reso la Val d’Orcia patrimonio dell’UNESCO.

    Volo in elicottero sulla Val d’Orcia

    Ogni angolo della Val d’Orcia è uno scorcio paesaggistico degno di essere immortalato in un’opera d’arte, ma il panorama che si può ammirare sorvolando in elicottero questa regione è uno spettacolo sublime, che lascia senza fiato. Il nostro resort in Val d’Orcia in Toscana offre infatti la possibilità di sorvolare tutta la zona circostante in elicottero, ammirando dall’alto i vitigni e le colline lussureggianti, alla scoperta di borghi nascosti e meraviglie della natura, rivelando nuovi angoli di paradiso riservati agli sguardi privilegiati dei fortunati viaggiatori che prenotano il loro esclusivo tour in elicottero. È compresa nell’esperienza anche una visita alle Cantine Banfi, un pranzo presso il caratteristico Ristorane La Taverna o una cena presso il Ristorante Stellato La Sala dei Grappoli.

    Degustazioni in Val d’Orcia

    Oltre alla visita e degustazione in cantina, il Castello Banfi Wine Resort offre la possibilità di dedicarsi alla scoperta di un altro tesoro locale nato dalla terra e simbolo della ricchezza enogastronomica di questa zona della Toscana: l’olio extra vergine d’oliva. Organizziamo infatti tour e degustazioni presso un rinomato frantoio locale, situato a soli 15 minuti dal nostro albergo in Val d’Orcia.

    L’esperienza, della durata di circa un’ora e mezza, vi porterà a contatto con una realtà produttiva che unisce la saggezza di un tempo e le più evolute tecnologie e che produce prodotti genuini che incantano il palato. Il pacchetto comprende la visita guidata, la degustazione di 3 diversi oli d’oliva qui prodotti e un ricco aperitivo con formaggi, miele, bruschetta e vino Montecucco.

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  • 17 Marzo 2023

    L'arte di abbinare vino e cibo | Castello Banfi Wine Resort

    Esaltare il sapore di prodotti del territorio con il giusto abbinamento di vino è davvero un piacere: scopri i consigli degli esperti di Castello Banfi Wine Resort.

    Abbinamento vino e cibo: cosa c'è da sapere

    L’abbinamento del vino con il cibo è considerato una vera e propria arte, la massima espressione della creatività gastronomica, che unisce due mondi sensoriali attraverso un incontro di sapori, aromi e consistenze che si fondono in una sinfonia di delizie gustative. Tuttavia, sebbene la soggettività nella scelta del vino giochi un ruolo fondamentale, ci sono alcune regole su come abbinare il vino al cibo che è opportuno seguire per esaltare non solo i singoli componenti, ma anche per godersi l’intera esperienza di degustazione: come un maestro d'orchestra, il sommelier o l'appassionato di vino sceglie attentamente il compagno perfetto per ogni pietanza, cercando l'equilibrio e l'armonia. Ecco cosa c’è da sapere su come abbinare i vini al cibo.

    Come abbinare i vini al cibo: indicazioni generali

    Nel complesso labirinto rappresentato dal mondo dei vini e dal loro accostamento al cibo, si aprono infinite strade; alcune di esse però sono ben riconoscibili e facilmente percorribili se non si vuole sbagliare l’abbinamento del vino al cibo.

    Con gli aperitivi si consigliano vini frizzanti o spumanti, mentre per gli antipasti bisogna tener conto della loro tipologia: i salumi sposano bene diverse tipologie di vino, ma principalmente si preferiscono gli spumanti bianchi, i rossi secchi, fermi e leggeri, mentre per i formaggi l’abbinamento è piuttosto complesso e dipende dalla tipologia di formaggio. In linea generale, con i formaggi a pasta molle si consigliano vini bianchi di media struttura mentre con quelli a pasta dura un vino rosso e corposo.

    Riguardo le portate principali, è risaputo che i rossi corposi e intensi si sposano con le carni succulente, che i bianchi freschi e vibranti danzano con i frutti di mare e con gli altri piatti a base di pesce, e che i vini dolci aromatici esaltano i dessert.

    Tre principi per l’abbinamento vino e cibo

    Ma quali sono i principi che si possono seguire per l’abbinamento dei vini al cibo e che hanno dato origine a queste regole? Le scuole di pensiero sono diverse ma l’Associazione Italiana Sommelier (AIS), si serve principalmente del Metodo Mercadini, basato su tre principi generali:

    • concordanza
    • contrasto
    • tradizione

    Seguendo tale metodo su come abbinare i vini al cibo è possibile creare piacevoli accostamenti in grado di esaltare sia il piatto che la bevanda. L’efficacia del Metodo Mercadini consiste nel mettere in primo piano le sensazioni suscitate dal vino e dal cibo, dall’esperienza di degustazione in generale, ma inquadrandole analiticamente nei tre livelli di analisi visiva, olfattiva e di gusto.

    Abbinamento vino e cibo per concordanza

    L’abbinamento per concordanza esalta l’armonia e l’equilibrio, creando una sinfonia di sapori in perfetto accordo tra loro. Tale principio, infatti, si basa sul trovare affinità tra gli aromi, i gusti e le caratteristiche sensoriali del vino e del cibo. L'obiettivo è creare una combinazione in cui le componenti aromatiche e gustative del cibo si fondano e si completino con quelle del vino, migliorandone reciprocamente l'esperienza sensoriale complessiva.

    Dunque, un vino corposo ed elaborato si abbina a piatti altrettanto complessi e a cibi dal gusto deciso e intenso; al contrario, per un piatto dal sapore delicato bisognerà abbinare un vino che sappia accompagnare e non coprire, dunque un vino leggero e non troppo strutturato.

    Abbinamento vino e cibo per contrasto

    L'abbinamento dei vini per contrasto, secondo il Metodo Mercadini è un'invitante avventura culinaria che esplora le sfumature e le complessità dei sapori, offrendo un'esperienza unica e indimenticabile per il palato.

    Si basa infatti sull'idea di bilanciare i sapori opposti tra il cibo e il vino per creare un'esperienza gustativa intrigante, combinando cibi e vini che presentano caratteristiche gustative opposte, come dolce-amaro, grasso-acido o piccante-dolce. Questo principio su come abbinare i vini al cibo può portare a combinazioni sorprendenti, come un vino bianco secco accostato a un piatto di formaggio cremoso o un vino rosso strutturato con tannini decisi abbinato a un dessert dolce e ricco.

    Abbinamento vino e cibo per tradizione

    Il terzo principio dell’abbinamento vini è quello per tradizione: si sceglie di servire un vino che rientri nella tradizione culinaria, e quindi geografica, della portata principale. Questo metodo sfrutta le sinergie e le tradizioni culinarie locali che si sono sviluppate nel corso del tempo, ed è allo stesso tempo il più semplice e il più apprezzato da seguire.

    L'arte di abbinare vino e cibo per tradizione è un tributo alla ricchezza e alla diversità del patrimonio culinario italiano. E la Toscana è uno dei luoghi più indicati per un’esperienza gastronomica di altissima qualità, dove materie prime e ricette della tradizione si incontrano con vini pregiati imbottigliati ad arte per racchiudere tutto il potenziale delle uve accuratamente selezionate.

    Un’esperienza di degustazione per approfondire il tema degli abbinamenti tra vino e cibo è sicuramente un ottima soluzione. L’Enoteca, una bottega d’altri tempi situata tra le mura del castello medievale di Poggio alle Mura nei pressi di Montalcino, è il posto ideale in cui lasciarsi guidare dagli esperti sommelier per degustare i migliori vini della regione e scoprire i migliori abbinamenti con i prodotti gastronomici locali.

    Per chi vuole godersi un’esperienza di gusto completa, un vero viaggio nella sinfonia culinaria della Toscana, il ristorante La Taverna offre, un’ampia selezione di vini, tutti da abbinare ai piatti della tradizione rivisitati in chiave moderna dai nostri chef.

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  • 10 Marzo 2023

    Cosa regalare a un amante del vino | Castello Banfi Wine Resort

    Ecco tante idee originali per fare un regalo gradito a chi ama il vino. Scopri le proposte di Castello Banfi Wine Resort.

    10 idee regalo per gli amanti del vino

    Quando si tratta di scegliere cosa regalare ad un amante del vino, l’obiettivo è sorprendere e deliziare i sensi con doni che catturino l'essenza stessa del vino e della cultura che ruota attorno a esso. Per i non appassionati, la ricerca di regali unici e memorabili potrebbe risultare complicata, ma il mondo dei vini offre un'ampia gamma di possibilità, che vanno dalla classica bottiglia agli accessori da sommelier, fino anche alle visite in cantina o a un’esperienza enogastronomica. Ecco dunque 10 idee regalo per chi non sa cosa regalare agli amanti del vino.

    Bottiglia di vino pregiata

    Una bottiglia di vino pregiata rappresenta sempre la scelta ideale quando ci si chiede cosa regalare a un amante del vino: oltre ad aggiungere un pezzo di valore alla sua collezione, il dono di una bottiglia può anche essere un’occasione per godersi insieme il regalo e accompagnare con un brindisi l’occasione speciale.

    Set di calici da vino

    Tuttavia, se non si è esperti o se non si conoscono i gusti della persona per cui state cercando il regalo, può risultare complicato acquistare la bottiglia giusta. Ecco perché, se vi state chiedendo cosa regalare ad un bevitore di vino pur senza essere voi stessi dei provetti intenditori, un’idea regalo sempre di grande effetto è un set di calici da vino. La fascia di prezzo dei calici da vino è molto ampia, per cui è un regalo che può adattarsi facilmente a qualunque tipo di budget, ma con la garanzia di fare un dono sempre molto gradito.

    Decanter

    Anche con i decanter c’è un’ampia possibilità di scelta: si va dai modelli più tecnologici, i cosiddetti decanter automatici, che aiutano a completare il processo di respirazione del vino in poco tempo, ai veri e propri oggetti di design, perfetti da esporre in sala da pranzo e da utilizzare anche nelle cene più formali.

    Accessori per il vino

    Oltre a calici e decanter, ci sono anche diversi altri accessori per il vino indispensabili per un intenditore. I kit base comprendono in genere:

    • un cavatappi di pregio;
    • un taglia-capsule;
    • un tappo per il vino;
    • un versatore;
    • un termometro per vino.

    Ma quando si tratta degli accessori per gli amanti del vino, cosa regalare dipende solo dalla vostra fantasia.

    Cantinetta

    Non tutti gli appassionati di vino ne hanno una in casa, ma è uno strumento di cui non si può fare a meno: la cantinetta da vino. È l’ideale per chi non ha una cantina vera e propria o un ambiente adatto alla conservazione delle bottiglie più pregiate, non occupa spazio ed è elegante e di design.

    Libri sul vino

    Interessanti e molto graditi sono anche i libri sul vino, sia che si tratti di manuali di degustazione sia che di libri sulla storia del vino o sugli abbinamenti.

    Corso di degustazione

    Un’altra idea interessante è un corso di degustazione: questi corsi possono partire dalle basi, come illustrare la scelta del bicchiere, la temperatura di servizio, cosa fare e cosa non fare quando si degusta un vino, oppure possono essere veri e propri percorsi formativi, il primo passo verso l’affascinante mondo dei sommelier, che possono trasformare un amante del vino in un vero e proprio intenditore.

    Pernottamento in un wine resort

    Numerose sono anche le esperienze a tema vino da regalare ad un appassionato. Tra i regali più apprezzati dagli amanti del vino vi è il pernottamento in un wine resort, come il Castello Banfi Wine Resort, situato nei pressi di Montalcino, un affascinante castello medievale tra le verdi colline della campagna toscana.

    Le antiche mura di pietra, le torri maestose e i merli affacciati sul paesaggio da fiaba, ma anche gli interni, splendidamente restaurati, e i luoghi dedicati al relax e al benessere, sono un tripudio di eleganza classica e raffinatezza moderna. Ma quello che rende veramente straordinaria l'esperienza di pernottare in questo wine resort è il suo essere interamente dedicato al relax e al buon vino.

    Immersi nella bellezza intatta del paesaggio toscano, gli ospiti possono passeggiare tra i filari di viti rigogliose, respirare l'aria profumata di frutta matura e osservare, nella stagione giusta, anche la pratica della vendemmia.

    Visita in cantina

    La visita in cantina, come per esempio quella presso Castello Banfi Wine Resort, è un’altra esperienza legata al vino da non lasciarsi sfuggire se si hanno amici amanti del vino: oltre a una degustazione guidata è possibile ammirare l’intero processo di produzione del vino dell’azienda Banfi, che ha unito sapientemente le tradizioni enologiche del territorio alle tecnologie più innovative.

    Oltre alla cantina vera e propria, del complesso di Castello Banfi Wine Resort fa parte anche l’Enoteca, una suggestiva bottega toscana, caratterizzata da volte a crociera e mura di pietra secolari, che custodisce una selezione di etichette che rappresentano le eccellenze vinicole della Toscana e non solo.

    Pranzo in una ristorante con ottima selezione di vini

    Infine, se sei ancora indeciso su cosa regalare ad un amante del vino, c’è la possibilità di offrire un pranzo o una cena presso ristoranti con un’ottima selezione di vini. Presso Castello Banfi Wine Resort si trovano il Ristorante La Sala dei Grappoli (una Stella Michelin), all’ombra di un autentico castello medievale, e il caratteristico ristorante La Taverna, situato sotto le volte delle vecchie cantine del castello. Regalare questa esperienza ad un amante del vino significa offrirgli non solo un’ottima selezione di vini, ma anche prodotti tipici della Toscana preparati a regola d’arte da chef di prima classe.

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  • 01 Marzo 2023

    Cibi tipici toscani: 7 prelibatezze | Castello Banfi Wine Resort

    Non solo fiorentina: scopri le 7 prelibatezze gastronomiche della regione Toscana e dove ti consigliamo di mangiarle.

    7 cibi tipici toscani da provare

    Nel cuore della lussureggiante Toscana, una terra che incanta con i suoi paesaggi da fiaba e la sua storia millenaria, l’ospitalità è un valore sacro, di cui Castello Banfi Wine Resort si fa da sempre portavoce. Qui, la cultura dell'accoglienza trova la sua massima espressione e i visitatori vengono accolti con professionalità e calore; ma non è solo nell’ospitalità che risiede l’anima della Toscana, bensì anche nel suo tesoro più prezioso: il cibo.

    Un tripudio di sapori autentici e genuini, che affonda le sue radici in una tradizione culinaria secolare, rende l'esperienza gastronomica toscana un viaggio per tutti i sensi. Per comprendere appieno le bellezze di questa regione, è dunque essenziale assaggiare almeno uno dei 7 cibi tipici toscani che ne rappresentano l’essenza.

    La fiorentina, un grande classico

    Ma qual è il cibo più famoso della Toscana? La bistecca alla fiorentina occupa senza dubbio il primo posto nell’immaginario collettivo quando si parla di piatti tipici della Toscana, un primo posto di certo ben meritato. Cucinata ad arte, questa costata di manzo nasconde una tenerissima carne sotto una crosta dorata e croccante. Generosa nella sua porzione e audace nel suo sapore, è frutto di una cottura precisa e attenta, ma anche di ingredienti di primissima scelta, carne selezionata con cura tra il bestiame allevato nelle verdi distese della regione. Si consiglia di accompagnarla con un Brunello di Montalcino, che esalta i profumi della carne e rivela la complessità dei vini rossi della tradizione.

    Non solo fiorentina: ecco quali sono le altre golosità della Toscana

    Ecco quali sono le altre specialità gastronomiche toscane da provare almeno una volta nella vita.

    La ribollita

    Rientra a pieno titolo tra i cibi tipici toscani è la ribollita, un antico piatto contadino di verdure fresche, legumi e pane raffermo, che incarna l’essenza stessa della tradizione toscana. Questa zuppa, nata come ricetta contadina tramandata di generazione in generazione, viene oggi rivisitata con l’utilizzo di materie prime a chilometro zero, ma mantiene inalterato il suo spirito. Cotta a fuoco lento per ore, è quasi come un caldo abbraccio per il palato, un caleidoscopio di sapori in cui si riconoscono la dolcezza delle verdure, la pienezza dei legumi e l'aroma inconfondibile delle erbe aromatiche. Accompagnata da un Chianti Classico, il suo sapore robusto si unisce all'intensità dei vini rossi toscani.

    La pappa al pomodoro

    La pappa al pomodoro, uno dei piatti tipici in Toscana per eccellenza, incarna l'eleganza e la semplicità della tradizione culinaria della regione: è una sinfonia di sapori autentici e profumi mediterranei. Le sfumature rosse dei pomodori maturi si fondono con l'oro dell'olio extravergine di oliva toscano, mentre l'aglio e le erbe aromatiche donano una nota di profondità. L'ingrediente segreto, il pane toscano raffermo, si trasforma in una consistenza morbida e cremosa, avvolgendo la bocca in un abbraccio di piacere.

    Crostini e fegatini

    E parlando di pane e cibi toscani non si può non menzionare i crostini con fegatini, una delicata preparazione che combina fegatini di pollo, pane croccante e un tocco di aromi. Ogni morso sprigiona un'esplosione di sapori, racchiusi ad arte nella cremosità avvolgente di questo piatto così caratteristico.

    Pici (o pinci come vengono chiamati a Montalcino) al ragù

    Indimenticabili sono anche i pici al ragù di cinghiale, una pasta fatta a mano, simile a degli spaghetti spessi, condita con un ragù di cinghiale dal sapore inteso e casereccio, ma allo stesso tempo complesso e affascinante.

    Prelibatezze toscane particolari

    Un posto d’onore tra i piatti tipici della Toscana merita anche il famoso Lampredotto, una specialità a base di trippa di vitello, ricca di sapore e dalla consistenza tenera. Questo taglio di carne, estratto con cura dalla parte dello stomaco dell'animale, diventa il protagonista di un piatto che richiede pazienza e abilità nel suo processo di preparazione. Esso rappresenta un'esperienza culinaria unica per coloro che osano avventurarsi nelle delizie meno convenzionali, ma che sono comunque uno dei cibi toscani per eccellenza.

    Infine, per rispondere esaustivamente alla domanda su qual è il prodotto tipico della Toscana più famoso e più consumato anche fuori regione, escludendo ovviamente l’ampia selezione di vini e rimanendo sui cibi toscani, la risposta è: i cantucci con il Vin Santo. Questi biscotti di mandorle croccanti e profumati, perfetti se intinti nel vin santo, sono uno dei dolci più amati in tutta la penisola. L'armonia tra la dolcezza dei cantucci e la ricchezza del vino crea una conclusione perfetta per un pasto toscano.

    Cibi tipici toscani al Ristorante La Taverna

    Per coloro che desiderano immergersi appieno nella secolare tradizione culinaria toscana, non c'è luogo migliore del Ristorante La Taverna. Situato all’ombra del Castello Banfi Wine Resort, questo tempio del gusto offre un'esperienza unica, dove i piatti tipici toscani sono preparati con maestria e passione utilizzando solo materie prime locali di altissima qualità.

    Qui, in un ambiente piacevole e rustico, potrai valutare se optare per un menù con percorso degustazione oppure con antipasti, primi, secondi e dessert alla carta. Il Ristorante La Taverna è il luogo in cui l’ospitalità e la tradizione culinaria toscana prendono vita ad ogni boccone e ad ogni sorso di vino.

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  • 28 Febbraio 2023

    Piatti tipici Montalcino: dove gustarli | Castello Banfi Wine Resort

    Ecco quali sono i piatti tipici della zona di Montalcino, come cucinarli e dove gustarli in abbinamento ai vini di qualità del territorio.

    Piatti tipici di Montalcino: quali sono e dove gustarli

    Il territorio di Montalcino, l’incantevole borgo toscano incastonato tra le colline della Val d’Orcia, racconta una storia antica quanto il suo ricco terreno sul quale crescono i vitigni più pregiati, una narrazione che si riflette anche nelle tradizioni culinarie ed enogastronomiche della zona.

    I piatti tipici di Montalcino sono fatti di sapori autentici, che rispecchiano un modo di vivere semplice e tradizionale, profondamente legato al territorio e alle sue eccellenze. Ciascuna ricetta è un viaggio culinario alla scoperta dei prodotti tipici della regione, e ogni borgo o piccolo paese vanta spesso una propria personale rivisitazione delle ricette, rendendo le esperienze culinarie a Montalcino uniche e variegate.

    Cosa mangiare in Val d’Orcia?

    La Val d’Orcia, dichiarata patrimonio dell’UNESCO, è costellata da piccoli borghi immersi in un paesaggio lussureggiante. Ciascuno di essi è portavoce di una tradizione enogastronomica locale che richiama da sempre turisti da ogni angolo del mondo. Che si parli di antipasti, primi, secondi o dolci, la scelta su cosa mangiare in Val d’Orcia è ampia.

    Salumi e formaggi legati al territorio

    Tra gli antipasti, una menzione d’onore va riservata al prosciutto di Cinta Senese, dal sapore unico e inconfondibile, simile a quello della cacciagione, e dal caratteristico profumo speziato, perfetto in abbinamento al Brunello di Montalcino.

    Anche il Pecorino di Pienza rientra tra le prelibatezze della Val d’Orcia e tra i piatti tipici di Montalcino: fresco o stagionato novanta giorni in barriques di legno di rovere, il suo gusto deciso è influenzato dalle erbe aromatiche di cui si nutrono le pecore, allevate allo stato semibrado.

    Primi piatti tradizionali

    I primi piatti tipici di Montalcino e della Toscana in generale sono rinomati per il loro gusto intenso e concentrato, ricco dei sapori e dei profumi del territorio, con condimenti a base di carne di cacciagione.

    Tra i primi piatti più tradizionali ci sono i pici, una pasta fresca lunga e spessa tipica della tradizione della Val d’Orcia, che si sposano alla perfezione con diversi condimenti (selvaggina, aglione e salse) poiché catturano l’essenza di ogni preparazione grazie alla loro superficie porosa che trattiene sughi e sapori.

    Nella terra del Brunello, i pici vengono chiamati “pinci”: i pinci alle briciole sono uno dei piatti tipici di Montalcino più classici da gustare nei ristoranti e nelle taverne del posto, e rappresentano la dimostrazione che lo spirito creativo dei toscani riesce a rendere ricco e gustoso anche un piatto all’apparenza semplice e “povero”. Al tradizionale condimento con aglio, olio e peperoncino, si aggiungono infatti briciole di pane toscano tostato o raffermo, che aggiungono un pizzico di sfiziosità e sorpresa all’interno del piatto.

    Molto più elaborati sono i tortelli alla Mugellana, una delle ricette tipiche di Montalcino più apprezzati della regione, soprattutto se accompagnati da una bottiglia di Brunello di Montalcino. Questi particolari tortelli, preparati con la pasta fresca, sono ripieni di patate aromatizzate con formaggio, prezzemolo e aglio, e si sposano alla perfezione con condimenti ricchi a base di carne, come il ragù di cinghiale.

    I secondi piatti tipici

    Un altro grande classico della cucina toscana da gustare a Montalcino è il peposo, uno stracotto tenerissimo immerso in una salsa densa e speziata, dal sapore antico, come quella della tradizione, che cuoce lentamente per quasi tre ore all’interno di un tegame di rame. Il peposo si accompagna di solito con pane toscano e Brunello di Montalcino.

    Anche lo stufato alla Sangiovannese è un altro dei piatti tipici di Montalcino legato alla tradizione “povera” e operaia: questo stufato viene preparato con diverse spezie come zenzero, chiodi di garofano e cannella, e ogni famiglia montalcinese tramanda di padre in figlio il proprio mix di spezie perfetto.

    Dolci della tradizione

    Panforte, amaretti e ricciarelli sono i dolci più amati nella regione e sono legati alla storia e alle tradizioni locali. Infatti, per risalire alla più antica ricetta del panforte, un tempo appannaggio esclusivi di nobili e aristocratici, bisogna andare a ritroso nel tempo fino all’anno Mille.

    La versione “bianca” che si gusta attualmente in tutta la provincia di Siena risale invece alla visita della regina Margherita del 1879 a Siena, in occasione della quale i senesi realizzarono un panforte più delicato coperto di zucchero vanigliato.

    Dove mangiare a Montalcino

    Questo viaggio alla scoperta dei piatti tipici e delle ricette di Montalcino non può che terminare con una domanda: dove mangiare nei pressi di Montalcino?

    La Taverna

    Uno dei luoghi più caratteristici dove mangiare nei pressi di Montalcino è il Ristorante La Taverna, situato tra le colline che circondano l’incantevole Castello Banfi Wine Resort. Il ristorante è stato progettato nelle antiche cantine del castello medievale e arredato in stile tradizionale toscano, con tavoli in legno, bottiglie pregiate in esposizione e volte in mattoni, per un ambiente rustico e confortevole.

    L’atmosfera che si respira è quella di un’accogliente taverna d’altri tempi dove poter gustare in compagnia di amici e famiglia i piatti tipici di Montalcino accompagnati dall’ottimo vino firmato Banfi.

    La cucina offre agli ospiti i piatti della tradizione montalcinese e toscana, tra cui la guancia di maialino brasata al Moscadello con zucca, polenta e jus alle prugne o il raviolo ai porcini dell’Amiata, con crema di ceci e polvere di Cinta Senese, utilizzando solo ingredienti freschi e genuini, a km0, che esaltano l’autenticità dei sapori del territorio e regalano un’esperienza enogastronomica da provare almeno una volta.

    La Sala dei Grappoli

    Cenare al Ristorante La Sala dei Grappoli, sempre presso Castello Banfi Wine Resort, è invece come intraprendere un viaggio attraverso i sapori della Toscana, rivisitati dallo chef Domenico Francone e dal suo team. Le materie prime locali sono utilizzate ad arte per creare menù stagionali che regalano agli ospiti un’esperienza indimenticabile, grazie anche alla migliore selezione di vini Banfi.

    Il ristorante gode di una sala interna raffinata e unica, con travi in legno a vista e pareti affrescate da voluttuosi grappoli verdi e oro, e di una terrazza esterna, all’ombra del castello e con vista sul paesaggio mozzafiato delle colline toscane.

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  • 20 Febbraio 2023

    Degustazione in cantina a Montalcino | Castello Banfi Wine Resort

    Scopri la nostra enoteca e la nostra cantina, situate in posizione strategica vicino a Montalcino e goditi una degustazione indimenticabile.

    Degustazioni di vino nelle cantine a Montalcino: dove andare?

    Sono sempre di più i turisti e gli appassionati di vino che scelgono le cantine di Montalcino per una degustazione delle più pregiate eccellenze di questo territorio unico. Le cantine a Montalcino, infatti, sono il luogo perfetto per approfondire la conoscenza del mondo del vino dalla storia alle tecniche di produzione.

    Il turismo enogastronomico negli ultimi anni non si limita alla semplice degustazione dei prodotti locali ma è complementare all’esplorazione del territorio e delle sue tradizioni: l’incantevole borgo di Montalcino, incastonato tra le verdi e soleggiate colline del sud della Toscana, è la meta ideale per un’esperienza immersiva di questo genere.

    Perché Montalcino è il luogo perfetto per conoscere il vino?

    Una visita alle cantine di Montalcino accompagnata da una degustazione di vini non può dirsi completa senza un breve excursus sulla storia di questo territorio, profondamente legato fin dal passato alla produzione vinicola.

    Montalcino: terra di vini già dall’epoca etrusca

    La vocazione del territorio di Montalcino per la produzione del vino è antica quanto il borgo stesso: numerosi ritrovamenti archeologici testimoniano infatti che già in epoca etrusca le verdeggianti colline che circondano il luogo dove ora sorge la città erano dedicate alla coltivazione della vite e alla produzione di ottimi vini rinomati in tutta la penisola.

    Ma è durante l’Ottocento che, con la produzione del Brunello, Montalcino conquista il titolo di “patria del vino”, diventando così meta prediletta di intenditori e appassionati curiosi di scoprire le cantine del territorio e sperimentare le degustazioni che ognuna di loro propone. Le cantine di Montalcino sono infatti tra le prime ad aprire le loro porte ai visitatori, diventando uno tra i primi borghi in Italia a promuovere l’enoturismo.

    Territorio unico e produttori d'eccellenza

    Per tutti coloro che desiderano conoscere meglio il mondo del vino, dalle origini agli aspetti più tecnici legati alla produzione, una degustazione presso una delle cantine di Montalcino risulta essere la scelta ideale.

    Questo territorio, infatti, grazie al suo particolare microclima, permette di produrre vini di altissima qualità, primo tra tutti il Brunello di Montalcino, espressione massima del vitigno principe di queste terre: il Sangiovese.

    Cantine a Montalcino dove prenotare una degustazione di vini

    Ma dove assaggiare il Brunello di Montalcino e le altre eccellenze del territorio? Castello Banfi Wine Resort è il luogo ideale dove fare una degustazione nel territorio di Montalcino. Situato nell’incantevole Poggio alle Mura, a pochi passi dal centro di Montalcino, questo meraviglioso wine resort offre la possibilità di visitare i vigneti e la cantina Banfi e di vivere un’esperienza di degustazione davvero unica. Visitare le cantine nei pressi di Montalcino per le degustazioni non sarà solo un itinerario che vi accompagnerà tra i profumi inebrianti e i mille sapori di questa regione, ma un vero e proprio viaggio nel mondo della produzione vitivinicola, dove il sapere di altri tempi si intreccia con le ultime tecnologie, dando vita a prodotti d’eccellenza senza paragoni.

    Si comincia dalla visita dei vigneti

    La visita dei vigneti è la prima tappa per chi decide di fare una degustazione nei pressi di Montalcino. Passeggiando tra i filari, avrete l’occasione di scoprire curiosità tecniche e storiche sulle diverse varietà di uva prodotte a Montalcino e sulle tecniche che permettono di trasformarle nei vini straordinari che caratterizzano questo territorio e su come si produce il vino.

    Le visite in cantina

    Presso Castello Banfi Wine Resort la visita ai vigneti è accompagnata dalla visita alla cantina, cuore pulsante dell’azienda Banfi, concepito per preservare la ricchezza delle uve e le loro caratteristiche. Fiore all’occhiello della nostra cantina è la nuovissima area di vinificazione, completamente visitabile grazie ad alcune confortevoli ed innovative soluzioni architettoniche, che permettono di osservare tutto il processo di vinificazione.

    Sarete accompagnati da una guida esperta, che vi illustrerà le diverse fasi produttive del vino e i diversi strumenti utilizzati per la produzione e per l’invecchiamento. Avrete al vostro fianco anche i nostri esperti sommelier che vi accompagneranno nell’esperienza di degustazione, insegnandovi come riconoscere un buon vino con la vista e con l’olfatto, prima ancora che con il palato.

    Come si svolgono le degustazioni presso l’Enoteca

    L’Enoteca Banfi è il luogo ideale dove assaggiare una selezione di varie tipologie di Brunello di Montalcino, accompagnando ogni calice ai prodotti, accompagnandolo con prodotti tipici come il pecorino locale e il prosciutto toscano. A pochi passi dal castello, l’ambiente ricrea in tutto e per tutto una bottega toscana d’altri tempi, con pavimenti rustici e soffitto con travi a vista. Potrete passeggiare tra gli eleganti scaffali in legno pregiato su cui campeggiano le meraviglie dell’artigianato locale e le eccellenze vinicole firmate Banfi; potrete degustare prodotti enogastronomici della zona, tra cui anche il rinomato Condimento Balsamico Etrusco Salsa Etrusca e le grappe Banfi.

    Per venire incontro alle esigenze di tutti gli amanti del vino, la nostra enoteca organizza diversi percorsi di visita, dal tour pomeridiano con degustazione di quattro tipologie di vino fino al tour mattutino con pranzo di tre o quattro portate, con vini scelti in abbinamento dai nostri esperti sommelier, o ancora prenotando un tour privato con visita ai vigneti, alla cantina e alla Balsameria, seguita da una degustazione guidata e pranzo presso il ristorante La Taverna.

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  • 10 Febbraio 2023

    Enoturismo in Italia: storia e curiosità | Castello Banfi Wine Resort

    L'enoturismo è una forma di turismo che pone al centro il vino e la sua produzione. Scopri di più sul turismo del vino in Italia e sulla sua storia.

    Enoturismo: significato e storia del turismo del vino in Italia

    L’enoturismo o turismo del vino è un viaggio alla scoperta dei territori con una forte vocazione vinicola, arricchito da degustazioni di vini e prodotti enogastronomici locali, da visite guidate alle cantine e ai vigneti, e dall’incontro con le tradizioni e la cultura del posto.

    Dunque, quando ci si chiede cosa si intende per enoturismo, è importante comprendere che non ci si riferisce solo alla classica degustazione presso un wine bar ma a un’esperienza immersiva e fortemente legata al territorio che abbraccia l’intera cultura del vino e della sua produzione. Spesso, infatti, le cantine sorgono presso borghi incastonati tra le colline baciate dal sole e filari di vitigni a perdita d’occhio, in un paesaggio da fiaba, che fa da sfondo all’esperienza di degustazione, divenendo parte integrante di essa.

    Le mete più ricercate dagli enoturisti sono soprattutto le regioni della Toscana rinomate per la loro produzione vinicola come la Val d’Orcia o le zone del Chianti. Qui, grazie all’intraprendenza e al sentimento di ospitalità e accoglienza che contraddistingue gli abitanti di queste zone, le aziende vinicole locali hanno dato nuova vita a piccoli villaggi e borghi medievali, trasformandoli in musei, B&B o resort di lusso dove dedicarsi al relax, all’arte, al benessere e al buon vino.

    La cultura del vino è infatti legata a quella del piacere, del benessere e dell’intrattenimento, per cui quando si parla di enoturismo non mancano mai attività come SPA e percorsi termali, attività creative come mostre, laboratori e workshop dedicati alla produzione del vino così come esperienze a contatto con la natura per tutta la famiglia, come escursioni, trekking e la vendemmia turistica.

    Quando nasce l’enoturismo

    Vino e turismo è un connubio molto antico, eppure il fenomeno dell’enoturismo in Italia è relativamente recente: nasce nei primi anni Novanta per iniziativa di alcune associazioni che diedero dato vita a importanti manifestazioni legate al vino e al turismo e famose ancora oggi, come gli eventi “Cantine Aperte” o “Calici sotto le stelle”. Grazie a queste iniziative, negli ultimi trent’anni oltre 15 milioni di turisti si sono avvicinati al mondo della produzione del vino, alla sua storia e alle tradizioni del territorio.

    La legislazione in materia di enoturismo

    Ma da chi è regolamentato l’enoturismo? E quali sono le leggi che regolano questa forma di turismo?

    La legislazione in materia di enoturismo o turismo del vino è molto recente. All’inizio degli anni Duemila nascono le Strade del vino, ovvero percorsi tutelati lungo i quali insistono “valori naturali, culturali e ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole o associate aperte al pubblico” e che hanno aperto le porte a un nuovo modo di concepire il turismo legato al cibo e al vino, e soprattutto alle eccellenze del territorio.

    Risalgono invece al marzo 2019 le Linee guida in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica, fortemente voluti da tutti gli addetti del settore e approvati durante la Conferenza Stato-Regioni. Il Decreto Enoturismo regolamenta poi le visite in cantina, la fatturazione delle attività legate al turismo del vino e le competenze che deve avere il personale che opera in questo settore.

    Enoturismo in Toscana: dove andare?

    Uno dei luoghi più suggestivi legati all’enoturismo è la Val d’Orcia, che con i suoi paesaggi mozzafiato, i suoi borghi ricchi di storia e una fortissima vocazione enologica del territorio, è da sempre meta prediletta degli enoturisti.

    Nel cuore della Val d’Orcia, a pochi chilometri da Montalcino, patria del Brunello, sorge Castello Banfi Wine Resort, una struttura ricettiva di lusso dedicato al turismo del vino e al benessere, un’oasi tra le colline toscane in cui regalarsi un piacevole weekend lontano dallo stress cittadino, in armonia con i ritmi lenti della campagna.

    Turismo del vino: non solo degustazioni

    Il cuore pulsante dell’enoturismo è certamente la degustazione dei vini e dei prodotti locali che, con la loro perfetta armonia di profumi e sapori, sono lo specchio dell’eccellenza del territorio. Castello Banfi Wine Resort organizza esperienze di degustazione personalizzate che vi permetteranno di gustare i sapori del castello e di viaggiare con il gusto e l’olfatto tra la Toscana e il Piemonte, provando i migliori vini firmati Banfi.

    Inoltre, in perfetto accordo con lo spirito del turismo del vino, offriamo la possibilità di fare una visita unica attraverso i luoghi e le eccellenze che caratterizzano la nostra azienda, un percorso che inizia con la visita alla proprietà e ai vigneti, dove crescono i grappoli superbi che danno vita alle bottiglie più pregiate, prosegue con un tour guidato della cantina, un luogo dove le tecnologie di ultima generazione incontrano materie prime di altissima qualità e tradizioni di una volta, per terminare l’esperienza con un pranzo ricco di prodotti locali che soddisferà anche i palati più esigenti.

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